Tra gli indagati accusato di essere un furbetto del cartellino colpito dall’obbligo di dimora c’è anche Isidoro Chianello, 60 anni, padre di Angela Chianello da tutti conosciuta come “Angela da Mondello”, la palermitana divenuta suo malgrado famosa per la frase “non ce n’è Coviddi”.

Dopo quella frase diventata tormentone nel periodo della pandemia, la donna ha avuto un periodo di celebrità anche sui social. I suoi profili hanno collezionato fino a 100 mila follower. La donna è apparsa più volte in numerose trasmissioni televisive.

C’era chi timbrava mentre faceva jogging, chi è responsabile dell’area personale e anche lui è stato beccato in alcuni negozi durante l’orario di lavoro, ma chi come Tommaso Lo Presti, già indagato in inchieste di mafia, che mentre era ricoverato in ospedale risultava al lavoro.

Secondo quanto hanno accertato i finanzieri del comando provinciale di Palermo, Lo Presti aveva dimenticato di avvertire l’impiegato che gli passava il badge ogni giorno.

Complessivamente gli indagati nell’operazione sono 48.

“Esprimo un forte apprezzamento al comando provinciale della Guardia di Finanza per l’operazione Timbro libera tutti. Che mette in luce uno spaccato di una realtà che grava sul corretto funzionamento dei servizi alla città. Per questo l’amministrazione comunale si costituirà parte civile”.
Lo ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando.

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