Uno distrae i commessi mentre l’altro prende capi di abbigliamenti firmati e fugge via. E’ successo nel negozio Tommy Hilfiger in via Libertà a Palermo.

Il furto non è sfuggito a una commessa che non appena si è resa conta di quanto stava accadendo ha chiamato i carabinieri. I militari hanno bloccato uno dei due giovani che era riuscito a disfarsi della merce rubata. Per lui è scattata una denuncia. I militari grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza stanno cercando il complice che è riuscito a fuggire.

Il furto

I due sono entrati nel negozio. Il primo ha chiesto alle impiegate dei consigli su un regalo da fare alla propria fidanzata, mente il secondo tra gli stand e i ripiani, sfruttando il “lavoro” del complice che stava distraendo le commesse.

Dagli stand vicino ai camerini ha poi “prelevato” una t-shirt e due giubbotti smanicati bordeaux. Un’impiegata lo ha seguito fino all’esterno del camerino e insospettita per l’eccessiva perdita di tempo nel provare i capi ha notato due scene inequivocabili: prima ha sentito cadere a terra un dispositivo dell’anti taccheggio, poi ha visto il giovane nascondere la gruccia e il dispositivo sotto a un pouf.

Ha così chiamato il numero d’emergenza “112” per richiedere l’intervento di una pattuglia. Il ragazzo è uscito dal camerino con la t-shirt e un solo giubbotto smanicato, dicendo che non era interessato all’acquisto per il prezzo eccessivo.

Furto in tabaccheria, un arresto a Misilmeri

I Carabinieri della Compagnia di Misilmeri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale del riesame di Termini Imerese, per furto aggravato continuato in concorso nei confronti di un 35enne Palermitano, già noto alle forze dell’ordine. Il provvedimento è scaturito da una complessa e articolata attività d’indagine avviata lo scorso agosto, nei confronti di una banda dedita ai furti in danno di attività commerciali ubicate all’interno delle aree di servizio della provincia Palermitana. Le indagini hanno consentito di ricostruire le dinamiche criminali del gruppo, attraverso l’analisi e la comparazione delle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza e le impronte risconrate sui luoghi.

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