L’assessore alle Attività Sociali di Palermo Rosi Pennino torna sull’ennesimo atto di vandalizzazione subito dal centro di accoglienza Padre Nostro a Brancaccio.

Le parole della Pennino

“È con sentimenti di vero dispiacere, che apprendo dell’atto di vandalizzazione e del furto di parte dell’impianto di videosorveglianza che è in fase di installazione nella piazza intitolata al Beato Pino Puglisi. Gesto infame e deprecabile che va condannato senza appello alcuno – dice la Pennino -. Esprimo la mia più assoluta vicinanza al Centro di Accoglienza “Padre Nostro” ed al suo ottimo Presidente, Maurizio Artale. La delinquenza non l’avrà vinta, neanche per un attimo, ed è con soddisfazione che accolgo la dichiarazione di “Open Fiber”, societa’ che si sta occupando della messa in funzione dell’impianto, con la quale comunica e rassicura che entro il prossimo 10 novembre il previsto impianto di videosorveglianza entrerà in funzione. La sana vivibilità di quei luoghi, che rappresentano un importante sito di memoria della nostra comunità e delle future generazioni, assieme alla realizzazione della “Piazza agora’ Beato Pino Puglisi”, è un doveroso obiettivo al quale tutti dobbiamo lavorare”.

Brancaccio e la piazza

“Brancaccio deve avere la sua Piazza – dice la Pennino – e occorre far parlare rapidamente tutti i soggetti competenti al fine di realizzare concretamente quest’opera pubblica. Le piazze collegano idealmente le periferie al resto della città, restituendo un modello di città vivibile e non più invisibile. Immagino e sogno una città capace di riappropriarsi dei propri spazi di aggregazione e di farne luogo quotidiano di incontro, confronto, socialità e crescita. Fisica, morale e culturale. Luoghi centrali, nei quali coltivare quelle relazioni sane che servono a diventare comunità. Proprio per questo, stiamo già da tempo lavorando per realizzare, in occasione del prossimo Santo Natale, una serie di iniziative, di carattere aggregativo, culturale e solidale, che vedranno svolgimento e piena centralità in tante piazze della nostra città e che vanno proprio nella direzione rappresentata. Riappropriarci e vivere i nostri spazi aperti, offrendo esperienze “di strada” che fanno bene al corpo e all’anima.”

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