Rimpasto or mai un fatto fisiologico, il messaggio notturno solo un richiamo alla responsabilità ma il vero guaio della finanziaria più difficile e pesante degli ultimi anni non è stato neanche il voto segreto ma un regolamento d’aula che permette troppi interventi e troppe chiacchiere.
Gli auguri alla stampa del presidente Ars
Gaetano Galvagno sceglie la sua Catania per gli auguri ai giornalisti già convocati a Palermo ma poi rinviati per i lavori d’aula incalzanti. A Catania, poi, inutile negarlo, il presidente dell’Ars è più a suo agio.
Il messaggio notturno delle polemiche
“L’ho scritto alle 4 di notte e inviato ai capigruppo: era un richiamo. E il riferimento al termine ‘bocca asciutta’ riguardava alcuni deputati che hanno dovuto rinunciare a norme su cui avevano lavorato. Penso a Luisa Lantieri (Fi) col tema endometriosi: non mi pare sia così scabroso. In merito alle tabelle e alle riserve le ho citate perché erano gli unici articoli rimasti nel testo su cui agire, perché non si poteva emendare su aggiuntivi. E ne ho parlato con tutte le forze politiche, passando poi dalla capigruppo che si è espressa con un voto all’unanimità. Parliamo di nome che riguardano le comunità alloggio, le parrucche per le donne malate oncologiche, di servizi integrati per gli studenti disabili. Forse non c’era tutto questo grandissimo scandalo”.
“Quando si trattano temi sensibili, come quelli proposti da Marianna Caronia e Luisa Lantieri, che poi vengono stralciati è normale che un parlamentare si arrabbi. Lantieri ha avuto ragione ad arrabbiarsi. Perché se una collega lavora per 40 giorni su un tema sensibile, porta un emendamento che diventa parte integrante del testo, cioè ha fatto tutto il percorso parlamentare, e poi non si vota ci sta rimanere seccati. Anche io ero arrabbiato”.
Una manovra difficile
“E’ stata la manovra finanziaria più pesante da quando sono in Assemblea, arrivata con 28 articoli, uscita dalla commissione Bilancio con 134 e poi ridotta per lo stralcio degli ordinamentali e di altri articoli. E’ il terzo anno consecutivo senza esercizio provvisorio, non ci sono precedenti almeno dal 1965 in poi. Se le agenzie internazionali hanno innalzato il rating della Regione è perché c’è una situazione di maggiore stabilità rispetto al passato e ritengo che questo sia anche frutto del lavoro fatto in Assemblea”.
Cambiare il regolamento d’aula
Per Galvagno è necessario cambiare il regolamento d’aula, ormai antico e superato e non si tratta solo di intervenire sul voto segreto “Il problema non è tanto il voto segreto che se si vuole abolire per maggiore trasparenza va bene, ma è il regolamento parlamentare, là dove consente ai deputati di intervenire per dichiarazioni su ogni norma. Qual è allora la mia proposta? Che nella votazione di una legge a un certo punto non si possa più intervenire, la dichiarazione di voto va fatta solo alla fine. Così com’è il regolamento parlamentare è uno scempio, va modificato”.
Le “chiacchiere” che fanno scoppiare l’ennesima polemica
“Durante la manovra finanziaria ci sono state sedute con sei ore di chiacchere, con dichiarazioni di voto strumentali, servite solo a rallentare e a esasperare i toni – ha aggiunto Galvagno – Per i capricci di qualcuno era pensabile allungare i tempi per portarci magari all’esercizio provvisorio? Ma che senso ha intervenire alle 2 di notte per fare dichiarazioni? Ho sentito la deputata del M5s, Stefania Campo, lamentarsi dicendo che abbiamo messo il bavaglio, incredibile. Soprattutto perché in capigruppo era stato deciso all’unanimità, quindi anche con l’assenso del capogruppo del M5s Antonio De Luca, che sabato dopo le 20 non si potevano più fare dichiarazioni di voto”.
I 5 stelle non ci stanno
Ma i deputati 5 stelle non ci stanno e parlano di caduta di stile “Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’ARS esprime solidarietà alla collega Stefania Campo per le dichiarazioni proferite dal presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno, che nel definire ‘ore di chiacchiere’ i legittimi interventi dei parlamentari nel corso della discussione sulla legge di stabilità, ha posto come esempio negativo, l’intervento della stessa deputata M5S. Vorremmo ricordare a Galvagno che a tenere imbrigliato il Parlamento Siciliano sono stati proprio i componenti della maggioranza. Si tratta di una caduta di stile che non ci aspettiamo dal presidente dell’Assemblea”.
“Alla discussione del testo – aggiungono i deputati e le deputate M5S – si sarebbero potute dedicare certamente intere giornate, rispetto alle poche ore concesse, se non si fossero dovute limitare le decine e decine di articoli microterritoriali che i deputati della maggioranza avevano fatto approvare in commissione Bilancio. A tenere in ostaggio il destino dei siciliani sono state le divisioni interne dei partiti di maggioranza, non certamente gli interventi dei deputati di opposizione che esercitano un legittimo strumento che il presidente del parlamento siciliano dovrebbe conoscere e rispettare” – concludono.
Stefania Campo: “Galvagno esprime una visione di potere non democratica”
“Quando il Presidente dell’ARS definisce ‘uno scempio’ il Regolamento perché consente ai deputati di intervenire e fare dichiarazioni di voto su ogni norma, e propone che ‘a un certo punto non si possa più intervenire’, sta esprimendo una visione del potere: meno Parlamento, meno controllo, meno trasparenza. Questa è ancora la cifra politica di Fratelli d’Italia quando governa: scambiare il Parlamento per un intralcio. E quando si liquida il confronto in Aula come ‘sei ore di chiacchiere e interventi ‘strumentali’, il messaggio è chiaro: per una certa destra, il dibattito democratico è un impiccio, non una garanzia” risponde la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo, dopo le dichiarazioni rese alla stampa dal presidente dell’ARS.
“Restringere gli spazi dell’opposizione e rendere l’Assemblea una macchina notarile – spiega Campo – è il contrario della cultura democratica, ed è esattamente ciò che un Presidente dell’Assemblea dovrebbe impedire, non promuovere”.
L’apertura al rimpasto
Infine che si faccia pure un rimpasto. Per Galvagno sarebbe strategico “Credo che dopo tre anni e qualche mese un rimpasto sia fisiologico e possa essere anche strategico in funzione dei quasi due anni che ci separano dalle prossime elezioni”.
“Fare una riflessione, appunto, su un rimpasto – ha aggiunto – credo sia cosa buona e giusta, non ci vedo nulla di male”.
“Tra l’altro finora – ha evidenziato Galvagno – a parte qualche rettifica non era stato fatto nulla in tal senso e credo che il presidente della Regione, seppure ancora non mi sia confrontato nei dettagli con lui, sia assolutamente favorevole – ha concluso – anche per rinsaldare quella maggioranza che dovrà essere la stessa alle prossime elezioni del 2027”.






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