Sono una quindicina i gatti che sono stati colpiti dal veleno distribuito verosimilmente nel corso della notte nei pressi di via  Monte San Calogero, a Palermo.

Una distribuzione massiccia, a giudicare dal numero di animali coinvolti che appartenenano a colonie feline ben accudite. Uno solo il  micio sopravvissuto, attualmente ricoverato presso il canile municipale di via Tiro a Segno. Nei luoghi sembra non siano state trovate tracce di vomito e bavazione come di sangue digerito. Si tratta, in genere, dei sintomi più evidenti di un avvelenamento. Il primo è  dei composti di sintesi ad uso agricolo, mentre la diarrea con sangue è dovuta ai topicidi. Questi ultimi contengono un potente anticoagulante che può entrare in azione in ritardo rispetto all’assunzione. Il motivo risiede nell’esigenza di contrastare l’intelligenza di un animale particolarmente evoluto quale è il ratto che riesce ad associare la morte di un proprio simile al cibo assunto. In tale maniera non toccherrà più alimento. Se il decesso avviene in un posto distante dal luogo dove ha mangiato, cade invece in inganno.

Le carcasse dei gatti recuperate saranno ora sottoposte agli esami di rito al fine di individuare esattamente il principio attivo che ha provocato la mortale intossicazione. Intanto il Comune, così come prevede una Ordinanza del Ministero della Salute, dovrebbe provvedere a tabellare la zona e bonificarla. Alcuni di questi composti sono, infatti, potenzialmente nocivi anche per l’uomo  e non necessariamente solo per ingestione.

I volontari, nel frattempo, lanciano l’allarme ai proprietari cani. Bisogna stare con gli occhi aperti  e nel caso di ritrovamento di polpette di carne, pelle di pollo, frattaglie o altri composti che possono destare sospetto, avvisare subito la Polizia Municipale già presente sul posto con il Nucleo Cinofili. Particolare attenzione viene riservata al colore blu. Trattasi, infatti, della metaldeide spesso utilizzata per tali atti criminali.
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