Un bel gatto dal manto variegato trovato nelle scorse ore a Brancaccio da Ilenia Rimi, responsabile dell’associazione palermitana UADA.

Inizialmente si era pensato ad un investimento o comunque ad un forte colpo che poteva avere compremesso la deambulazione. Il micetto, infatti, si muoveva anteriormente in maniera sconnessa mentre la restante parte del corpo appariva immobile.

Dall’esame radiologico, invece, è emersa la presenza di un pallino metallico nella parte centrale della colonna vertebrale. Un colpo, sostengono gli animalisti, che ha paralizzato il povero animale. Oggi la prima visita neurologica ma la strada si presenza tutta in salita.

I micetto è ora accudito dai volontari che chiedono aiuto per le spese che si dovranno fronteggiare per poterlo curare. Successivi accertamenti appureranno, infatti, se la paralisi è definita o si può ancora sperare in un recupero. “Per noi – afferma Ilenia Rimi – non ci sono festività. Niente Domeniche, Natale o Santo Stefano. Ogni giorno dobbiamo fronteggiare una o più emergenze. Ci mancava solo il pallino di piombo”.

Impossibile risalire a chi ha usato la probabile arma ad aria compressa con la quale è stato esploso il pallino. La legge, inoltre, considera di libera vendita le armi ad aria compressa se di energia inferiore a 7,5 Joule, sebbene in più occasioni sia stata sottolineata la pericolosità nel caso vengano colpite soprattutto le parti molle.

Stefano, così è stato chiamato il gatto, potrebbe essere stata una delle tante vittime fino ad ora registrate in più parti d’Italia.

La legge, purtroppo, punisce in maniera molto blanda i casi di maltrattamento ed uccisione di animali; anche nel caso di flagranza non si può procedere all’arresto. A condanna definitivia, non è possibile (al di là delle previsioni di reclusione, sia nel caso di maltrattamento che di morte di animali) stabilire una minima limitazione della libertà personale. Le pene reclusive stabilite dalla legge 189/04, infatti, sono ben al di sotto della soglia prevista per tali restrizioni. I casi più gravi finora conclusi con la condanna in Italia, riportano una multa prossima ai 10.000 euro. La multa è la sanzione pecuniaria dei reati delitti.