“L’accordo tra la Fondazione Giglio e la Fondazione Policlinico Gemelli va nel solco dell’eccellenza con cui abbiamo voluto caratterizzare l’ospedale di Cefalù”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, esprimendo la “sua soddisfazione per la nuova partnership”.
L’incontro di Miccichè
Il presidente Miccichè ha incontrato il direttore generale del Policlinico Gemelli, Marco Elefanti e il presidente della facoltà di Medicina, Rocco Bellantone, unitamente al presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, al direttore amministrativo, Gianluca Galati, e al direttore sanitario Salvatore Vizzi. “Spero vivamente – ha aggiunto il presidente dell’Ars – che Cefalù e tutte le Madonie possano presto usufruire di un vero centro di eccellenza sanitaria”.“La selezione di un nuovo partner per la Fondazione Giglio – ha sottolineato Gianluca Galati – ha seguito una procedura lunga e complessa che ci ha visto impegnati per oltre due anni. Abbiamo ritenuto la proposta del Policlinico Gemelli in linea con i progetti di sviluppo dell’ospedale Giglio per cui ci prepariamo ad avviare, dal 1° giugno, nuovi percorsi di cura”.
Il progetto presentato ieri
Il progetto è stato illustrato al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel corso di un incontro a Palazzo Orleans, dal presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, dal direttore generale del Policlinico Gemelli, Marco Elefanti, dal preside del corso di laurea in Medicina della Cattolica, Rocco Bellantone, alla presenza del direttore amministrativo della Fondazione Giglio, Gianluca Galati, e del direttore sanitario Salvatore Vizzi.
Il progetto prevede l’attuazione di programmi di ricerca biomedica, sperimentale e clinica, programmi di formazione e trasferimento di know how, la valorizzazione delle risorse interne e, in una prospettiva più a lungo termine, l’avvio del percorso per il riconoscimento di Irccs (istituto di ricovero e cura a caratare scientifico) per il Giglio e la possibilità di attivare percorsi accademici in collaborazione con la facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Commenta con Facebook