Per il “caso Genchi” la cassazione ha respinto il ricorso. Il database dell’avvocato Gioacchino Genchi, sequestrato dai Ros dei carabinieri il 13 marzo 2009, era legittimo. E’ questo il dato che emerge dopo la sentenza della cassazione che conferma quanto aveva deciso la prima sezione civile del tribunale di Palermo nel 2019 per cui viene stabilito che Genchi, per il suo archivio, non deve pagare nulla in quanto era tutto regolare.
Nel 2016 la richiesta di condanna
Nel 2016, il Garante della Privacy aveva chiesto la condanna del consulente informatico al pagamento di 192 mila euro. Genchi ha svolto consulenze per molte procure italiane: ha collaborato con Giovanni Falcone, di cui ha analizzato l’agenda elettronica estrapolandone i dati dopo il suo omicidio, ed ha anche lavorato con l’allora magistrato di Catanzaro, Luigi de Magistris, alle inchieste Poseidone e Why Not. Negli archivi del consulente c’erano ben 351.991.031 comunicazioni telefoniche e 13.684.937 utenze telefoniche. Tutto sequestrato dal Ros dei carabinieri che poi ha acquisito i dati delle due inchieste. Mentre a De Magistris sono state tolte le inchieste Why Not e Poseidone.
La svolta a novembre 2021
Lo scorso novembre, la Corte di Appello di Salerno ha decretato che quelle inchieste gli furono tolte illegalmente. Silvio Berlusconi nel 2009 lo aveva definito “il più grande scandalo della Repubblica”. Il “caso Genchi” era ormai diventato l’ordine del giorno dell’agenda politica, tanto che lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva esternato che “l’affare Genchi è gravissimo, per la rete di tabulati e intercettazioni che tiene per sé nel suo archivio personale: saranno coinvolte tante persone innocenti; il Pd avrebbe dovuto attaccare Genchi per primo, senza aspettare che si scatenasse Berlusconi; l’operazione che Berlusconi sta innescando è una battaglia più che giustificata”.
Parola fine
Il Garante ha impugnato in cassazione la sentenza del tribunale ed oggi è stata depositata la decisione della prima sezione civile, che ha integralmente respinto il ricorso.
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