Difficile esplorare il mondo degli adolescenti. Un mondo straordinario e unico, pieno di fascino ma anche di lati oscuri. Di vitalità e gioie ma anche di ombrosità e turbamenti. Comunque “emozionante” perché, come diceva Truffaut, “tutto ciò che fanno gli adolescenti, lo fanno per la prima volta”.

E perciò immergersi nel caleidoscopio delle loro emozioni e sentimenti – più acerbi e più intensi di quelli degli adulti – risulta complicato, anche per una considerazione semplice e tuttavia spesso sottaciuta: i loro universi cambiano da generazioni a generazioni. Con la rapidità del vortice di sfide che accompagnano una modernità talvolta aggressiva.

Gli insegnanti, gli educatori, gli adulti che vivono quotidianamente e per lunghe ore a loro contatto quanto riescono a comprendere gli adolescenti, a penetrare dentro le loro anime? E la scuola può ignorare il microcosmo esistenziale degli adolescenti, può trasmettere il sapere senza sforzarsi di conoscere il loro vissuto interiore?

A questi interrogativi risponde un libro come pochi interessante e stimolante, “Giornalisti tra i banchi – Giovani che insegnano ai giovani” curato da Rosaria Cascio ed edito da Navarra.

Il libro nasce da una iniziativa promossa da Rosaria Cascio, insegnante di Lettere nei Licei di Palermo, in collaborazione con la giornalista Maristella Panepinto. Grazie alla quale i ragazzi della classe 2° E a.s. 2018/2019 del Liceo delle Scienze Umane Regina Margherita di Palermo sono assurti a cronisti della realtà in cui vivono pubblicando i propri articoli sulla rivista on-line “A tutta Mamma” diretta dalla Panepinto.

Negli articoli, raccolti in “Giornalisti tra i banchi – Giovani che insegnano ai giovani”, gli adolescenti raccontano il mondo che li circonda, ciò che passa sotto i loro occhi in piena libertà, senza alcuna interferenza da parte dei docenti né alcuna censura da parte della rivista che li ha ospitati.

Leggendo le pagine del libro, ci si accorge, dai temi trattati e da come sono affrontati, della maturità dei giovani dei nostri giorni, ben più spiccata di quanto comunemente si crede, e della complessità della società post-moderna della quale sono spettatori e attori e che fa insorgere nuovi problemi o accentua quelli di sempre.

Dai loro “pezzi” emergono argomenti – spesso fonti di disagi – nuovi, come quello del cyberbullismo, della solitudine generata dalla tecnologia, dei pericoli di dipendenza da internet, accanto a quelli di sempre, quali l’amore, l’approccio al sesso, il rapporto con i genitori, i disturbi alimentari. Né i giovani “giornalisti” eludono tematiche delicatissime, un tempo tabù: l’orientamento sessuale, l’omosessualità; oppure dal forte e misterioso richiamo: il rapporto con la morte.

Scrive la curatrice nella nota introduttiva: “Il vissuto esistenziale di ogni ragazzo condiziona fortemente la sua performance scolastica tanto da risultare inconcepibile un insegnamento che non sia capace di coglierne la valenza”. Come è vero. E come è vero che il ruolo degli insegnanti, soprattutto delle scuole medie superiori, è fondamentale per la crescita di un ragazzo, molto di più di quello di un docente universitario.

Ne scriveva decenni fa un intellettuale come pochi perspicace e acuto, Beniamino Placido. Ne ha consapevolezza Rosaria Cascio, educatrice colta e intelligente cresciuta accanto a padre Pino Puglisi, a cui ha dedicato più di una pubblicazione e al cui metodo di ascolto questo libro si ispira.

“Giornalisti tra i banchi – Giovani che insegnano ai giovani” non è però soltanto un libro utile agli adulti, e in particolare agli educatori, per capire i giovani e per aiutarli a crescere: è utile anche ai giovani, facilita il loro dialogo tramite strumenti diversi dai social media. Come è evidenziato nel sottotitolo: “Giovani che insegnano ai giovani”.

Fanno parte integrante del libro gli interventi di Maristella Panepinto, di Pia Blandano, preside del Liceo Regina Margherita nell’a.s. 2018-2019, della psicologa Angela Di Pasquale, di Rosa Frammartino, consulente educational sui temi dell’educazione alla cittadinanza e alla legalità.

Interventi che illustrano l’esperienza da cui è nato il libro e che pongono l’accento sull’importanza di una didattica lontana da schemi logori e astratti, dell’attenzione alla psicologia degli adolescenti, dell’essere soggetti attivi nel contrasto alle mafie e a quei comportamenti a esse correlati.

Altro da aggiungere su “Giornalisti tra i banchi – Giovani che insegnano ai giovani”? Sì, ed è tutt’altro che retorico: nelle sue pagine aleggiano lo spirito e la concreta “utopia” di padre Pino Puglisi.

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