“Dobbiamo difendere e promuovere i diritti senza compromessi, non possiamo essere ambigui su temi che riguardano la vita di una parte della popolazione. L’intolleranza e l’indifferenza ledono gravemente la democrazia. Sulla base della Rainbow map 2024 l’Italia è scesa al 36esimo posto su 48 Paesi”. Lo afferma in una nota Lidia Tilotta, candidata indipendente nelle liste PD alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi, in occasione della Giornata IDAHOBIT (International Day Against Homophobia, Biphobia, Trans phobia), che è giunta al suo ventennale: si celebra infatti dal 2004 riconosciuta ufficialmente dall’Unione Europea nel proprio territorio con una risoluzione del Parlamento europeo).
“Sull’orlo del baratro”
“Siamo praticamente sull’orlo del baratro: sotto di noi ci sono Paesi in cui le violenze contro omosessuali e trans sono diffuse e tollerate, mentre organizzare o partecipare a un Pride è un crimine, come la Russia o la Turchia. Siamo praticamente in emergenza, a causa della mancanza di leggi contro l’omolesbobitransfobia, sul matrimonio egualitario, sulla mancanza dei diritti per i figli delle coppie omogenitoriali, sulle difficoltà per l’asilo dei migranti LGBTQAI+. L’elenco potrebbe essere ancora più lungo. Il ruolo dell’Unione Europea, in generale nella promozione dei diritti umani, sociali e civili e nella promozione dei diritti delle persone LGBTQAI+ in particolare, è fondamentale. L’Europa non è però un’isola felice, non possiamo ancora tollerare le discriminazioni subite da moltissime persone né che l’omofobia sia rivendicata da alcuni Paesi come un’ ideologia e una pratica politica. Bisogna agire contro le limitazioni strutturali della società e delle istituzioni che rendono difficile ancora oggi la partecipazione delle persone LGBTQAI+ ai processi decisionali e politici”.
Di Gangi: “Con questo governo situazione peggiorata”
“In due anni di Governo di destra la situazione dei diritti delle persone LGBTQIA+ è peggiorata in Europa, in Italia e anche a Palermo: lo confermano tutti i rapporti che che ci dicono che ormai l’Italia è persino più omofoba dell’Ungheria di Orban e ha perso posizioni nella classifica della qualità della vita delle persone LGBTQIA+”. Lo dichiara la Consigliera Comunale Mariangela Di Gangi. “Le responsabilità sono da individuare nelle istituzioni e in chi le rappresenta: il Parlamento, che malgrado ripetute sollecitazioni della Corte Costituzionale, ignora i diritti delle famiglie omogenitoriali e dei bambini e bambine che ne fanno parte, il Governo che minaccia quotidianamente e apertamente i diritti umani e civili, diversi ministri che non nascondono, anzi fanno sfoggio delle proprie posizioni fobiche contro la comunità LGBTQIA+. Non va meglio a livello locale, dove l’attacco ai diritti si fa più visibile, e purtroppo non va meglio nemmeno a Palermo, dove è stata tradita la promessa del Sindaco Lagalla di destinare parte delle risorse del PON Metro al Centro Antidiscriminazioni. Non ci si stupisca se in questo clima si ripetono le aggressioni contro le persone LGBTQIA+: è solo l’altra faccia della medaglia della guerra culturale e politica condotta dalla destra al governo”.
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