Sono tornati in libertà Felice Galletta e Chiara Spanò, i coniugi finiti agli arresti domiciliari il 21 marzo con l’accusa di aver gestito un giro di prostituzione anche transessuale in tre appartamenti che davano in affitto.
La coppia – lui 44 anni, poliziotto in servizio al Reparto mobile, lei 40 anni, coreografa – ha ottenuto
la libertà dopo aver reso un nuovo interrogatorio in Procura per chiarire la posizione processuale.
Il provvedimento è del Giudice per le indagini preliminari Gioacchino Scaduto, su parere favorevole dei
pm.
Il gip ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare che è stata presentata dai legali dei coniugi, gli avvocati Francesca Fucaloro e Salvino Caputo, che nella richiesta sostenevano «non più sussistenti le esigenze che avevano determinato la emissione del provvedimento restrittivo».
Secondo le indagini della Squadra mobile, il poliziotto e la moglie hanno affittato gli appartamenti
nella loro disponibilità di via Juvara (nei pressi del palazzo di giustizia), via Sampolo e via Giotto –dove si sarebbero prostituiti transessuali brasiliani.
Nelle intercettazioni i due avrebbero parlato del presunto giro di prostituzione come di un normale
lavoro. I coniugi – come sostenuto durante gli interrogatori resi in presenza dei legali, e dopo indagini difensive – hanno detto che ancor prima della applicazione della misura cautelare tutti gli immobili erano
stati chiusi e che gli stessi appartamenti erano stati inizialmente destinati ad attività ricettive per case
vacanze.
La Procura, dopo aver dato l’ok alla revoca dei domiciliari, ha chiuso le indagini e ha chiesto al gip
di emettere un decreto di Giudizio immediato.
Le difese avranno 15 giorni per chiedere la celebrazione del processo con un rito alternativo.
Nel frattempo Galletta ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo regionale di Palermo per chiedere la revoca del provvedimento di sospensione dal servizio.
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