Il tribunale di Palermo sezione lavoro ha accolto il ricorso di un funzionario regionale che nel 2018 era stato trasferito dall’ufficio Legislativo e Legale della presidenza della Regione Siciliana, al dipartimento Regionale Bilancio e Tesoro – Ragioneria Generale della Regione.
Alla luce della decisione il dipendente regionale P.L., alcamese di sessanta anni, difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Gatto è tornato all’ufficio legislativo. Secondo quanto sostenuto dai legali era stato sforato il limite di durata massimo – sei mesi – previsto dalla contrattazione collettiva per i trasferimenti temporanei e mancando di prorogare formalmente l’assegnazione per gli ulteriori sei mesi previsti dal contratto collettivo, poi comunque sforati.
Nel 2019 il dipendete aveva chiesto di tornare al suo vecchio incarico ma l’assessorato non aveva dato il via libera.
L’assessorato durante il processo ha sostenuto la legittimità dell’assegnazione del dipendente regionale affermando che il trasferimento, così come effettuato, avrebbe dovuto intendersi senza alcun limite temporale e segnalando genericamente il perdurare delle esigenze organizzative che lo avevano giustificato. Il giudice del tribunale del lavoro ha accolto il ricorso e disposto il ritorno del dipendente al vecchio incarico.
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