Politica siciliana ad alta tensione. Anche la scelta del presidente della Repubblica può essere il termometro della politica siciliana. Oggi all’Ars si sceglierà la triade che dovrà andare a Roma per eleggere il successore di Sergio Mattarella. E questa terna potrebbe in qualche modo dare il polso dell’attuale clima politico che si sta vivendo in Sicilia.

Lo scenario generale

Sembra essere in uno stato avanzato la compattezza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, compresi anche i satelliti della sinistra che vi gravitano attorno e le forze civiche che si sono staccate dai penta stellati. Ma il cantiere è ancora ampiamente aperto e non tutto ancora quadra. Nel centrodestra invece serpeggia più di un malcontento per l’auto-investitura di Nello Musumeci a ricandidarsi a presidente della Regione. E proprio su questo si potrebbe giocare la partita.

M5S-centrosinistra, si può fare

Anzitutto va premesso che dalla Sicilia dovranno uscire tre nomi su cui l’Ars dovrà pronunciarsi per volare a Roma e scegliere il nuovo presidente della Repubblica. Un nome spetta all’opposizione, gli altri due sono per prassi il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e il presidente della Regione Nello Musumeci. Ma chiaramente tutto sarà messo ai voti. Centrosinistra e Movimento 5 Stelle pare abbiano già trovato un’intesa di massima sul far convergere i voti sul capogruppo dei 5 Stelle, Nuccio Di Paola. Ma la storia non è ancora chiusa. In alternativa è spuntato il nome di Gianina Ciancio, altra esponente grillina. Ancora non tutte le fila si sono serrate ma l’impressione è che l’intesa non sia lontana.

Nel centrodestra nuova fronda?

I dissapori di alcune forze politiche con Musumeci non nascono certo oggi. E pare proprio che ci sia l’intenzione di tirare qualche altro colpo gobbo. Si sussurra di un tentativo di chiedere all’opposizione di far confluire i propri voti su Miccichè e di non esprimersi nel momento in cui si voterà per Musumeci. Sarebbe una sorta di smacco al governatore, che si vedrebbe distaccato nettamente nelle preferenze dell’aula proprio da Miccichè, uno tra coloro che non vede di buon occhio la reinvestitura di Musumeci. Un modo per lanciargli l’ennesimo messaggio.

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