Siciliacque ha aumentato di oltre 50 litri al secondo la fornitura idrica ad Aica dopo l’ennesima rottura delle pompe di sollevamento presenti nella diga Castello, impianto gestito dalla società che distribuisce l’acqua ai Comuni dell’Agrigentino.
L’intervento dei tecnici di Siciliacque ha scongiurato la crisi idrica in provincia di Agrigento, a cui Aica da sola non avrebbe potuto far fronte e che avrebbe colpito in particolare la zona del carcere di contrada Petrusa.
Maggiore afflusso acqua da invaso Fanaco
Siciliacque, società che si occupa nell’Isola del servizio idrico di sovrambito, con una serie di complesse manovre, ha garantito un maggiore afflusso d’acqua dall’invaso Fanaco verso gli acquedotti di Aica, evitando così l’interruzione del servizio.
Il tutto nel giro di pochissime ore, se si considera che il guasto alla diga Castello è stato comunicato da Aica sabato e che, già ieri, è stato fornito un quantitativo d’acqua superiore a 50 litri al secondo rispetto alle normali forniture. Un risultato raggiunto attraverso la perfetta organizzazione delle squadre in reperibilità e soprattutto alla completa interconnessione degli acquedotti di Siciliacque, resa possibile grazie agli investimenti effettuati dalla società negli anni passati.
“Intervento straordinario nel rispetto dei cittadini-utenti”
“Si è trattato – fa sapere la società – di un intervento straordinario compiuto nel rispetto dei cittadini-utenti della provincia di Agrigento, nonostante l’ingente debito di Aica nei confronti di Siciliacque: oltre 16 milioni di fatture non pagate. Abbiamo già informato il prefetto e la Regione che questa situazione non può continuare, poiché potrebbe mettere a rischio la capacità della nostra azienda di erogare il servizio di fornitura idrica all’ingrosso in tutto il territorio regionale. Siciliacque, proprio in questi mesi, sta portando avanti un importante piano di investimenti, finanziato per oltre 100 milioni di euro coi fondi del Pnrr, per aumentare ulteriormente la resilienza del servizio in tutta l’Isola. Ad Aica, pertanto, chiediamo di rispettare gli impegni finanziari nei nostri confronti e di provvedere al più presto alla riparazione della stazione di sollevamento della diga Castello, alla luce del fatto che i maggiori quantitativi d’acqua non potranno essere erogati per molti giorni, poiché le scarse precipitazioni non ci permettono di utilizzare in modo indiscriminato le risorse provenienti dal Fanaco”.
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