Due persone sono state arrestate dalla Polizia a Palermo perchè accusate del tentato omicidio di Khemais Lausgi noto nel quartiere come Gabriele Alì avvenuto il 6 ottobre dello scorso anno. Si tratta di Vincenzo Viviano e di Vincenzo Maranzano.
Secondo l ricostruzione della polizia Gabriele Alì fu prima accoltellato e poi raggiuntoi da alcuni colpi d’arma da fuoco mentre tentata di sfuggire ai suoi assassini. Il delitto sarebbe maturato nell’ambito di una vera e propria guerra per il controllo dello spaccio fra i padiglioni del quartiere periferico palermitano.
Il tentato omicidio non sarebbe, però, legato ad un altro fatto di sangue avvenuto sempre allo Zen a distanza di pochi giorni ovvero il tentato omicidio di Benedetto Moceo che in qual caso venne ferito dal figlio Calogero arrestato poco dopo.
Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica, svelano una forte conflittualità all’interno del popolare quartiere Zen, dovuta prevalentemente al controllo delle piazze di spaccio (che, principalmente, fanno riferimento ai singoli padiglioni che compongono il quartiere) e degli altri affari illeciti che si svolgono tra le vie del quartiere.
In questoc aso il conflitto sarebbe avvenuto fra due gruppi rivali: uno che fa riferimento agli odierni destinatari della misura restrivva della libertà e l’altro al Lausgi ritenuto criminale emergente nel panorama dello Zn, già destinatario di diversi provvedimenti giudiziari per reati connessi agli stupefacenti.
In particolare, questi gruppi che vanno affermandosi all’interno del quartier sarebbero prevalentemente composti da ragazzi molto giovani e spregiudicati provenienti da realtà difficili e, in alcuni casi, con dei collegamenti o parentele con appartenenti a Cosa Nostra
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