E’ guerra aperta al municipio di Cinisi tra il presidente del consiglio comunale Giuseppe Manzella e la maggioranza consiliare che sostiene il sindaco Giangiacomo Palazzolo.

Uno scontro duro che va avanti da mesi, da quando Manzella ha lasciato la colaizione di maggioranza, e ieri il presidente del Condiglio ha comunicato di aver inviato documenti in Procura e alla Corte dei Conti e al prefetto e una richiesta di ispezione ala Regione Siciliana, per dimostrare che il suo vice, il consigliere Michele Giaimo avrebbe convocato ‘illegittimamente’ i lavori d’aula per lunedì 7 novembre alle 21.

All’ordine del giorno della seduta dell’assemblea civica c’è proprio la discussione della mozione di sfiducia contro Manzella accusato dalla maggioranza di essersi più volte reso protagonista di “violazioni di norme di legge, statutarie e regolamentari, e di gravi comportamenti pregiudizievoli facendo venire meno la sua posizione di neutralità ed imparzialità che suo ruolo comporterebbe”.

Accuse che Manzella respinge con forza e per questa ragione si è rivolto alla magistratura e alle istituzioni, scrivendo anche al segretario comunale, al comando di polizia municipale, ai colleghi consiglieri comunali di Cinisi. Secondo il presidente, infatti, la convocazione del consiglio comunale da parte di Giaimo è illegittima, tanto che Manzella ha pure diffidato gli uffici a “soddisfare” richieste del genere. A detta di Giuseppe Manzella, lo statuto comunale .

“Al di là della procedura amministrativa da porre in essere relativamente alla richiesta dei consiglieri comunali di maggioranza, che a parere di chi scrive non lascia dubbio alcuno di interpretazione, – spiega Manzella – la verità va ricercata non in cavilli burocratici ma in una questione politica. Perché tutto è nato nel momento in cui sono uscito dalla maggioranza non condividendo alcune scelte dell’Amministrazione. Non ho alcun interesse personale a rivestire il ruolo di Presidente, ma ho l’interesse del rispetto della legalità, al contrario dei miei detrattori ed avversari politici”.