Giro di vite della polizia municipale di Palermo contro medie e grandi strutture di vendita sprovviste delle necessarie autorizzazioni.
Nei giorni scorsi per irregolarità è stato chiuso lo Spaccio Alimentare di via Ingham, ed è scattato il sequestro amministrativo per altre due attività commerciali non in regola: sono la concessionaria Volkswagen Auto System in viale Regione Siciliana (direzione Trapani) e un negozio di calzature in via Ugo La Malfa, con l’ insegna Marina Romano.

Gli agenti hanno riscontrato la mancanza delle autorizzazioni da procedimento unico, che scatta nel caso di aperture di strutture di vendita superiori ai 200 metri quadrati. In pratica, per aprire il negozio, è necessario attendere la conclusione del procedimento amministrativo: aver presentato la richiesta per ottenere il via libera commerciale non è cioè sufficiente per aprire. E nemmeno la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia).

La concessionaria di auto, aperta da appena un mese, impiega circa 70 dipendenti preoccupati adesso per il loro futuro. Anche perché ogni giorno di chiusura rischia di mandare gli affari in malora.

Le aziende colpite dal provvedimento di sequestro amministrativo stanno provvedendo a mettersi in regola. Controlli anche da parte dell’assessorato Attività produttive, che ha convalidato i sequestri.

Ma i problemi burocratici da affrontare per chi apre una nuova attività non sono certo finiti.
Bisogna assicurarsi che venga fatto il cambio di destinazione d’uso (da capannoni industriali a commercio) e il pagamento degli oneri concessori..
I controlli da parte dei vigili continuano e le medie attività commerciali temono di dover chiudere i battenti.
“È chiaro che le aperture devono avvenire sotto il segno della legalità – dice Monja Caiolo, segretario generale della Filcams Cgil – e per questo chiediamo al Comune di andare avanti con i controlli e di individuare percorsi che possano accelerare, a tutela dei lavoratori, il ritorno regolare delle attività sul mercato”.

Anche per la Uiltucs diventa urgente una soluzione veloce per garantire la tutela dei lavoratori: “Dispiace quanto sta accadendo con le medie strutture di vendita – dice Marianna Flauto, segretario regionale ma bisogna che ci sia il rispetto delle regole per tutti, in maniera da garantire l’ occupazione. Se errori ci sono stati, non può e non deve pagarli il lavoratore, che rappresenta l’ anello debole del sistema”.

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