La Cgil e lo Spi Sicilia chiedono, con una lettera inviata al presidente della Regione e all’assessore regionale alle
politiche sociali, la sospensione dell’iter procedurale del “piano di contrasto alla povertà 2021/2023”, approvato il 5 gennaio dalla Giunta regionale, e la conseguente non pubblicazione sulla Gurs.
Il piano e le parole dei sindacati
“Il piano in questione- scrivono la segretaria generale dello Spi Concetta Balistreri e il segretario regionale Cgil Francesco Lucchesi- è stato oggetto solo di un’occasione di confronto, col precedente governo, e dobbiamo constatare che non si è tenuto conto delle nostre perplessità e osservazioni definendo unilateralmente la ‘Rete regionale per la protezione e inclusione sociale’ che è chiamata a definire i Piani regionali d’intervento sociale, povertà e non autosufficienza”.
I due esponenti sindacali sottolineano “l’importanza della problematica in questione Sconfiggere la povertà – sottolineano- è un atto di giustizia, cosa che impone più che mai che le risorse a disposizione vengano spese bene, definendo azioni mirate, percorsi trasparenti e confronti sociali costruttivi. Chiediamo dunque al governo un confronto urgente”.
Il Pil della Sicilia
Sulla Sicilia incombe lo spettro della recessione, con l’economia in caduta libera quest’anno. Si profila per il 2023 un calo del Pil dello 0,3%, un ribaltamento dello scenario che era stato prospettato lo scorso luglio quando si prevedeva una crescita del 2,6%. A fornire questo quadro disarmante è il governo Schifani, nella Nota di aggiornamento al Defr 2023-2025, approvata in giunta è già trasmessa all’Assemblea siciliana.
“La revisione delle stime, che è stata effetuata considerando il mutato quadro programmatico della NaDef, vede migliorare le previsioni elaborate a luglio per l’anno in corso (da 2,3% a 3,3%) con un differenziale positivo di un punto percentuale – si legge nel documento – ma prospetta un peggioramento del percorso di ripresa per gli anni successivi, soprattuto per l’anno 2023, che a fronte di una ipotesi di crescita del 2,6% stimata a luglio, mostra adesso una variazione negativa (-0,3%)”:
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