I finanzieri del Gruppo di Termini Imerese, hanno sequestrato in un minimarket a Trabia, 15 flaconi di prodotto igienizzante per mani recanti etichette con diciture ingannevoli circa la provenienza del prodotto.

I militari sono risaliti ad un’impresa di commercio all’ingrosso di prodotti per la persona e per la casa, a Ficarazzi, nella quale venivano stoccati, per la successiva distribuzione al dettaglio, numerosi prodotti di saponi igienizzanti.

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato circa 19.000 flaconi di gel igienizzante (da circa 100 ml) venduti senza alcuna etichetta. Si trattava di prodotti tutti potenzialmente pericolosi in quanto non presentavano alcuna indicazione del produttore, dell’origine, data di scadenza e precauzioni d’uso, in spregio alle normative comunitarie ed alla disciplina nazionale sulla sicurezza dei prodotti cosmetici.

Il titolare dell’esercizio commerciale è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci mentre al titolare dell’azienda distributrice è stata contestata la violazione punita con la sanzione amministrativa che può arrivare fino a 30.000 euro.

In un’altra operazione analoga militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Catania, nell’ambito dei servizi di controllo per l’emergenza Coronavirus, hanno sequestrato 6.074 confezioni di normale prodotto detergente, per complessivi 7.115 litri, venduto come sanificante senza che ne fossero state verificate le reali qualità biocide.

Il prodotto era nel deposito di un ingrosso di detersivi di Bronte il cui titolare è stato denunciato alla Procura di Catania per frode in commercio.

La capacità di eliminare virus da superfici, spiega la Guardia di finanza, deve essere certificata da approfondite analisi chimiche e da un’apposita autorizzazione ministeriale prima che il prodotto venga immesso in commercio per evitare potenziali rischi per la salute pubblica. Il sequestro è stato eseguito su indagini della compagnia di Paternò.

Altri reparti delle Fiamme gialle provvederanno al sequestro dello stesso prodotto già distribuito a diversi clienti in Sicilia.

La replica di dell’avvocato della società di Ficarazzi.

Il sottoscritto Avv. Renato Vazzana, nella qualità di difensore di fiducia del rappresentante legale della società con sede in Ficarazzi (PA), in relazione alle notizie comparse oggi 7 aprile 2020 sugli organi di stampa e televisione, relativamente al sequestro di 19.000 flaconi contenente prodotto igienizzante da parte della Guardia Di Finanza della Compagnia Di Termini Imerese (PA), con la presente nota si intendono fare alcune precisazioni al fine di dare una giusta chiave di lettura.

Il prodotto sequestrato è un prodotto non cosmetico per il corpo, ma un igienizzante per le superfici “sgrassatore” (tavoli, scrivanie, piani lavoro e quant’altro) assolutamente non potenzialmente pericoloso.
Non è affatto vero che la società è stata condannata al pagamento di una sanzione amministrativa pari ad €. 30.000,00, ma in merito a ciò è pendente una istanza di dissequestro con richiesta di annullamento della sanzione.
Per quanto concerne la tracciabilità, va precisato che i flaconi erano completi delle loro etichette dove erano state riportate le modalità d’uso, composizione e quant’altro richiede la normativa.

Per quanto attiene la tracciabilità, nelle etichette era stato indicato il codice REA. In effetti, correttamente il produttore ha inserito la definizione “materiale idoneo al contatto alimentare (D.M. 21 marzo 1973 e aggiornamenti) prodotto per R.E.A. BA 578128 prodotto importato da paese extra U.E..

Nell’istanza di dissequestro, presentata all’Assessorato Regionale Alla Sanità della Regione Siciliana, si è precisato che la ditta già ha posto in essere le nuove etichette, come previsto dalla normativa europea all’art. 6 regolamento CE n° 1223/2009, precisando che l’errore, se di errore si parla, è stato solo materiale di trascrizione.

In ultima analisi, va ulteriormente sottolineato che i prodotti in questione hanno subito una verifica al momento dello sdoganamento senza che nessuna contestazione venisse addebitata agli stessi, da parte degli organi preposti al controllo.

In relazione a quanto sopra evidenziato si prega, cortesemente, di fare le giuste precisazioni a quanto oggi scritto e dichiarato.