Solo effetto annuncio ma neanche lo straccio di una carta o di un numero affidabile e certificato questa mattina in conferenza dei capigruppo all’Ars. All’ordine del giorno c’era la proposta del Presidente della Regione di dar vita, per la prima volta nella storia, ad un bilancio di previsione ‘secco’ che riporti solo entrate e uscite per rimandare poi al prossimo anno la legge di stabilità o finanziaria regionale che sarebbe la legge che stabilisce le regole per usare quei soldi.

Una eventualità mai pensata da alcuno ma che è venuta in mente al Presidente della Regione per far fronte alle emergenze a cominciare dai precari. Insomma un bilancio al quale aggiungere una leggina per la stabilizzazione dei precari ma non si comprende come.

Ben sapendo quale fosse la proposta che sarebbe arrivata questa mattina, in conferenza dei capigruppo c’erano tutti da Alice Anselmo per il Pd a Coltraro, Picciolo, Clemente, Formica, Di Giacinto, Di Mauro, Falcone, Mangiacavallo e Tancredi, D’Asero. Insomma rappresentate tutte le forze politiche dalla prima all’ultima per consistenza e per nascita. Eppure nessuno ha voluto mettere la propria firma sotto la decisione di inviare alla trattazione del Parlamento l’ipotesi Crocetta

Alla fine la Conferenza dei capigruppo ha accantonato la materia finanziaria ed ha calendarizzato il Disegno di legge sugli Urega ovvero le stazioni uniche appaltanti nel quale confluiranno emendamenti governativi per l’uso dei Fondi Pac che non si saprebbe dove mettere in assenza di finanziaria. Calendarizzato anche il disegno di legge Marziano per l’uso dei Fondi Europei. Norme che dovranno essere in aula entro mercoledì prossimo.

Resta in alto mare, invece, il bilancio. A presentare l’idea di ‘bilancio secco’ questa mattina c’era l’assessore all’economia Alessandro Baccei ma di carte neanche l’ombra. Il primo a chiedere numeri sembra sia stato Giovanni Di Giacinto del neonato gruppo Psi ex Megafono, proprio oggi federatosi nell’intergruppo con Sicilia Futura. Commercialista per studi e professione, Di Giacinto non poteva non notare che qualcosa non torna nei numeri raccontanti a voce. Non c’è certezza delle entrate, non ci sono indicazioni chiare di spesa in assenza di norme che le regolamentino.

Perplessità diffusa e crescente, poi, anche fra gli altri rappresentanti dei partiti da Roberto Clemente in poi tanto che dopo un primo giro di confronto in conferenza dei capigruppo è arrivato anche il Presidente della Regione.

Sul tavolo della discussione, in primo luogo, l’impatto della legge di stabilità nazionale così come approvata in fretta e furia per effetto della crisi di governo. Il rischio è che la modifica fiscale, che permetterà alle aziende di scegliere fra il sistema di tassazione Irpef o Ire, cambi i saldi attivi delle tasse pagate e dunque cambi anche le entrate su cui la Sicilia dovrebbe contare in base agli accordi Stato – Regione di giugno. Baccei avrebbe detto di aver fatto simulazioni sia sul prima che sul dopo ma senza portare alcun documento a supporto ai capigruppo che non sembrano intenzionati a fidarsi sulla parola.

E’ stato il vice capogruppo dei 5 stelle Sergio Tancredi a porre l’accento proprio su questi conti che non tornano. Senza certezza di entrate, avrebbe detto a Baccei e poi ribadito a Crocetta, non si può mettere in piedi neanche questa stranezza del bilancio secco.

Stranezza sembra proprio un eufemismo visto che tutto sarebbe legato proprio al tentativo di salvare i precari. Ma anche con un bilancio secco il rischio concreto è che i comuni non possano poi usare i soldi che la Regione stanzia per loro. Esiste ancora la doppia corsia di una Regione con un Patto di stabilità mentre le amministrazioni comunali operano a ‘pareggio di bilancio’ fra entrate e uscite. Contabilità diverse, regole uguali.

Non avendo trovato sponda nella capigruppo Crocetta prova la tattica del ‘dividi et impera’ incontrando i gruppi parlamentari uno alla volta. Iniziando da Sicilia Futura nei cui uffici il presidente della Regione si è recato poco dopo la capigruppo per un confronto con i deputati regionali del movimento politico proprio sui temi legati al prossimo varo di bilancio e finanziaria. All’incontro con il presidente Crocetta presenti i sette parlamentari Giuseppe Picciolo, Salvo Lo Giudice, Marcello Greco, Edy Tamajo, Nicola D’Agostino, Michele Cimino e Totò Cascio.

Secondo un copione ormai noto, in pratica Crocetta si fa chiedere dagli alleati di procedere come lui ritiene di dover fare. Così “I deputati regionali dei gruppi parlamentari di Sicilia Futura e del Psi informano di avere insistito sulla necessità di varare una finanziaria tecnica che contenga però dei punti essenziali in materia di lavoro e precariato. Da una proposta elaborata anche dal presidente della commissione Lavoro Marcello Greco si è giunti ad una intesa che comprende la proroga dei precari dei comuni fino al 31 dicembre 2018 con la possibilità immediata della stabilizzazione negli enti locali che hanno posti vacanti in pianta organica. Si è affrontato, pure, il tema dei concorsi nei comuni riservati alle categorie A e B. Inoltre i deputati di Sicilia Futura e Psi hanno formulato proposte che il presidente Crocetta ha recepito riguardo la stabilizzazione dei lavoratori delle società partecipate e delle ex province. E’ stata trattata, altresì, la proposta sugli ex sportellisti. Su questo tema si è trovato un accordo per assumere questi lavoratori, nei centri per l’impiego, per un periodo semestrale da gennaio 2017 utilizzando 35 milioni di euro su cui il presidente Crocetta ha dato garanzie sulla immediata disponibilità in cassa per questa platea. Successivamente lo stesso personale verrà impiegato per 18 mesi, fino al 31 dicembre 2018, utilizzando 90 milioni di euro dai fondi europei. Nella finanziaria verranno inserite norme per l’avvio dei cantieri di lavoro e per i progetti di servizio civile. Infine i deputati di Sicilia Futura e Psi hanno condiviso la proposta di un progetto speciale per i lavoratori Asu-Lsu che consenta a questi lavoratori un adeguamento stipendiale congruo utilizzandoli al meglio ad esempio presso i siti culturali della Sicilia”.

Un’altra ‘pensata’ 8sai direbbe a Palermo, un modo nuovo e creativo per uscire da una impasse che non è solo tecnica ma anche giuridica, e politica, dopo che la capigruppo aveva mostrato di non aver intenzione di recepire la prima idea ‘innovativa’.

Ieri Crocetta aveva incontrato il gruppo del Pd e da quell’incontro era uscita la prima proposta del ‘bilancio secco’, ora dal gruppo sicilia Futura Psi esce la ‘Finanziaria tecnica’ ma poco cambia se non un po’ la forma (e almeno un pezzo di legge sembra salvaguardata, in parvenza).

Insomma un cane che si morde la coda. Le possibilità di evitare l’esercizio provvisorio scemano sempre di più e i giorni passano inesorabilmente con il rischio che proseguendo così si arrivi a paralizzare tutto con danno non solo per i precari per per l’intera macchina amministrativa regionale, per le aziende, per i dipendenti, per i fornitori e per il sistema Sicilia nel suo complesso