Sebbene tutti si siano affrettati a circoscrivere il voto siciliano ad una questione meramente locale, i fatti e le fibrillazioni dimostrano quanto le coalizioni tradizionali tengano alle elezioni di novembre vero viatico per una vittoria alla  Politiche dell’anno prossimo.

Secondo il Corriere della Sera, Silvio Berlusconi starebbe addirittura meditando di prendere casa a Palermo per fare base in Sicilia durante la campagna elettorale che al momento, per il centrodestra (ma anche nel csx), non ha un candidato presidente unitario, anzi. Prima di Ferragosto, Gianfranco Micciché aveva immaginato un periodo di tregua, testualmente ‘armistizio’, che sarebbe servito a definire i confini della coalizione lasciando sempre la porta aperta ad Angelino Alfano mal digerito da FdI e salviani, oggi la situazione sembra andare verso l’implosione.

Ap è con più di un piede nel centrosinistra, FdI è ferma su Musumeci, la Lega minaccia la corsa in solitaria qualora il candidato non dovesse essere l’ex presidente della Provincia di Catania ed anche Forza Italia medita di correre da sola, così come ha fatto sapere proprio Miccichè.

L’ipotesi di una calata in grande stile di Berlusconi servirebbe proprio a riannodare i fili ed evitare la diaspora ed evitare di bissare quanto accaduto a Roma in occasione delle amministrative che hanno visto trionfare Virginia Raggi. Proprio un richiamo alla Capitale è stato fatto da Maurizio Gasparri, che come sempre trascorre le vacanze a Marettimo e ne approfitta per sondare gli umori siciliani, il quale su twitter scrive: “Regionali Sicilia, il centrodestra eviti il bis di Roma. Errare umano, perseverare…”.

Il Corriere ipotizza che in Sicilia c’è chi starebbe già lavorando alla ricerca di una sistemazione adatta ad ospitare l’ex premier ottuangenario ma fresco di quel restyling altoatesino che lo avrebbe rinvigorito a tal punto da decidere per la missione nell’Isola.

Il Cav. – sempre secondo il Corriere – avrebbe detto di volere girare tutti i comuni ‘fino all’ultimo paese’ (quello che in un buona sostanza stanno facendo da settimane i 5 Stelle con Di Maio, Di Battista e ovviamente Cancelleri e che sta mettendo in atto anche Musumeci) e si sarebbe lasciato scappare una frase che suona come una battuta di un kolossal bellico: “È un momento cruciale per il Paese. Se vinciamo lì, torneremo a Palazzo Chigi”.