Le dimissioni di Marco Falcone da coordinatore del comitato organizzatore delle primarie del centrodestra in Sicilia rischiano di far scricchiolare gli equilibri che sembravano essere stati ritrovati nella coalizione.

Per Giusi Savarino, portavoce di Diventerà Bellissima il movimento che ha già in campo Nello Musumeci, il dietrofront del parlamentare di Forza Italia è “un segnale preoccupante non tanto per le forze politiche coinvolte, quanto per le migliaia di siciliani che in questi giorni, in queste ore, stanno partecipando con entusiasmo alla scelta democratica del candidato alla presidenza della Regione”.

Diventerà Bellissima chiede “chiarezza sul percorso delle primarie, intrapreso con impegno da parte anche del commissario regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè”.

Savarino auspica che le “eventuali resistenze possano essere superate, senza danneggiare la validità di un metodo di selezione democratica che ha coinvolto in un’ampia coalizione tutte le forze alternative a Crocetta”.

Anche Gaetano Armao, leader di Sicilia Nazione e candidato con Movimento Nazionale Siciliano alle primarie, predicando unità e chiedendo un incontro con le altre forze della coalizione che sciolga i nodi, tempi, contorni e metodi, ricorda che il ricorso alla consultazione con la base era stato visto come “uno dei metodi migliori per arrivare a una posizione comune”.

“Apprendiamo, adesso, – dice Armao – di alcuni dissensi sulle primarie da parte di componenti di partiti che le avevano scelte insieme a noi, con le conseguenti dimissioni di Marco Falcone da coordinatore del Comitato organizzatore delle primarie”.

Per Armao c’è “l’obbligo morale di arrivare al massimo di unità e di condivisione per costruire una coalizione in grado di vincere e riscattare la Sicilia”.

“Preferiamo mantenere le primarie – si legge nella nota –ma, se si opera in un quadro di correttezza e rispetto reciproco, restiamo disponibili ad ogni altro sistema che porti all’unità e alla condivisione e produca come risultato un forte rinnovamento negli uomini e una chiara svolta in favore della Sicilia”.

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