“L’azienda municipalizzata Amap, dopo essere stata raggiunta dal sequestro preventivo di 20 milioni di euro, ha nominato un proprio difensore di fiducia e fornirà la massima collaborazione all’autorità giudiziaria per giungere a un rapido accertamento della verità e di eventuali responsabilità.

Nel frattempo, come Socio di maggioranza intendiamo lanciare un segnale di rassicurazione perché siamo già al lavoro per individuare la soluzione più rapida che consenta la continuità aziendale, i livelli occupazionali, il regolare pagamento di stipendi e forniture e la normale erogazione del servizio in tutto il territorio cittadino e provinciale coperto dall’azienda”. Lo dichiara il vicesindaco, con delega alle partecipate, Carolina Varchi.

L’Amap: “Sbloccare i fondi”

A seguito del provvedimento di sequestro notificato ieri all’Amap, che coinvolge anche l’amministratore unico e il direttore, l’assemblea dei soci ha deciso che a curare la difesa dell’azienda in sede giudiziaria sia un legale di fiducia.
Nella giornata di oggi, il collegio dei sindaci ha quindi provveduto a nominare l’avvocato Giovanni Di Benedetto che già lunedì prossimo chiederà la revoca del provvedimento di sequestro e, una volta presa visione di tutta la documentazione del procedimento, valuterà i passi necessari per dimostrare la regolarità della procedura che ha portato, nel 2017, all’emissione del prestito da parte della Banca Europea degli Investimenti.

L’azienda ha oggi, inoltre, informato il prefetto di Palermo, S.E. Maria Teresa Cucinotta, delle conseguenze che il provvedimento di sequestro determina per la operatività di Amap. Nella nota l’azienda sottolinea, per le opportune valutazioni, che “i servizi forniti alle utenze sono da ritenersi essenziali”.

In particolare è stato rappresentato che “Amap è gestore unico del Servizio Idrico Integrato in ambito provinciale e, in atto, fornisce i relativi servizi alla popolazione di 47 comuni dell’area metropolitana, fra cui il capoluogo, con una popolazione di circa un milione di residenti”.

Il sequestro preventivo disposto dal Tribunale di Palermo ha comportato il blocco dei conti correnti intestati all’azienda, per cui “ a seguito di tale provvedimento sono stati bloccati con effetto immediato tutti i pagamenti da parte dell’azienda, fra cui gli stipendi dei dipendenti per il corrente mese di maggio nonché le procedure riguardanti i pagamenti verso i fornitori e i soggetti con i quali l’Azienda intrattiene rapporti contrattuali”.

“Diverse imprese – si legge ancora nella nota – che eseguono lavori per conto dell’Azienda, nonché diversi fornitori di beni e servizi hanno preannunciato che non potranno garantire la regolare esecuzione dei contratti in essere qualora Amap non fosse in grado a sua volta di adempiere all’obbligo contrattuale dei puntuali pagamenti”.

L’allarme dei sindacati

Il Comune ha voluto tranquillizzare i sindacati, che avevano lanciato un pesante allarme sul  futuro stesso di Amap, dopo il sequestro da 20 milioni,

Stipendi bloccati

“Le banche hanno bloccato il pagamento degli stipendi ai 686 dipendenti dell’Amap e a rischio potrebbero essere anche le attività legate alla gestione del pubblico servizio idrico integrato a Palermo e negli oltre 40 Comuni della Provincia. Per questo chiediamo subito una convocazione per affrontare l’emergenza e dichiarano lo stato di agitazione”.

Lo affermano Calogero Guzzetta e Nino Musso della Filctem Cgil Palermo e Maurizio Terrani della UilTec Sicilia-Palermo dopo avere appreso del provvedimento dell’autorità giudiziaria emesso nei confronti dell’Amap Spa. E aggiungono: “Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso ma siamo preoccupati per il futuro dei lavoratori e dei cittadini. Per questo lunedì 29 maggio, dalle 8 alle 12, si terrà un sit-in davanti alla sede della Prefettura di Palermo”.

Federenergia Cisal: “Estremamente preoccupati”

“Siamo estremamente preoccupati per il futuro dell’Amap: gli istituti bancari hanno infatti bloccato il pagamento degli stipendi ai 686 dipendenti e anche le forniture potrebbero essere a rischio, dal carburante alle sostanze per il trattamento delle acque. Chiediamo alle istituzioni di intervenire per evitare un’emergenza che potrebbe travolgere Palermo e quasi tutta l’area metropolitana”. Lo dice Giuseppe Badagliacca di Federenergia Cisal. “Siamo rispettosi del lavoro degli inquirenti e ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso in tempi rapidi, punendo eventuali comportamenti illeciti – continua Badagliacca – Il blocco della liquidità dell’azienda rischia però di avere conseguenze anche su un servizio delicatissimo come quello idrico e quindi su centinaia di migliaia di cittadini”.

L’indagine e il sequestro

I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un sequestro preventivo di circa 20 milioni di euro emesso dal gip di Palermo, su richiesta della procura europea (Eppo – European Public Prosecutor’s Office), ufficio di Palermo, nei confronti dell’Amap di Palermo, società a capitale interamente pubblico che gestisce il servizio idrico nel capoluogo e in provincia e nei confronti dei vertici dell’azienda Giuseppe Ragonese, 63 anni, direttore generale di Amap Spa, Alessandro Di Martino, 53 anni, amministratore unico di Amap spa dal 18 marzo 2019, e Maria Concetta Prestigiacomo, 70 anni, amministratore unico di Amap dal 23 marzo 2014 al 18 marzo 2019.

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