Si è svolta la Vigilia di Natale ,un’iniziativa di beneficenza e solidarietà in favore di persone sole e famiglie bisognose di alcuni centri del comprensorio madonita, con la collaborazione di alcune associazioni del territorio, che ha portato alla distribuzione di oltre 120 pasti caldi: “il covid ha stravolto le nostre vite, ha cambiato le nostre abitudini, i nostri affetti, il nostro modo di vivere, di lavorare e anche il mondo del volontariato nel suo agire è stato travolto da tutto ciò”, raccontano i volontari e gli operatori sociali.

Nata originariamente per il comprensorio di Campofelice di Roccella ad opera della “famiglia dei ristoratori” composta dagli chef: Angelo Norato, Salvatore Cappadonia, Salvatore Rinaudo e Gaetano Varco, è stata estesa ad altri centri madoniti, abbracciando Cefalù, Lascari, Collesano e Cerda.

L’iniziativa voluta, proposta, presentata e organizzata dagli stessi ha poi coinvolto altri gestori e commercianti del territorio, che hanno
provveduto a ogni necessità inerente la buona riuscita dell’iniziativa.

L’evento di solidarietà si è concretizzato grazie alla collaborazione del CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) – Gruppo Madonie, della CRI Comitato di Campofelice di Roccella e dell’Associazione di Protezione Civile “Aquile” di Campofelice di Roccella, che hanno distribuito 126 pasti pronti, nel più rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza per il Covid-19, raggiungendo le persone bisognose presso il loro domicilio o in posti allestiti per la distribuzione dei pasti, nel pieno rispetto della loro privacy, portando anche una parola di conforto e un testo di speranza, allegato al pasto, scritto da ragazzi migranti di 13/14 anni, i quali per la loro vita di viaggi e di stenti hanno potuto dare un senso nuovo e più moderno alla parola “speranza” sulla quale magari costruire un sistema di gesti e di eventi inclusivi per le nuove generazioni , futuro della terra.

Fondamentale è stato il supporto della Diocesi di Cefalù, con l’aiuto dei parroci, infatti, sono state individuate le realtà bisognose, che spesso per senso del pudore non chiedono aiuto, le persone sole, ammalate nello spirito e nel corpo, non solo cattolici, non solo italiani.

Parallelamente a questo progetto, i volontari della CRI hanno distribuito pacchi spesa solidali, grazie a beni di prima necessità offerti da altri cittadini, che hanno scelto di donare qualcosa a persone meno fortunate. Gli organizzatori dell’evento auspicano che questa iniziativa segni anche l’inizio di una serie di opere di collaborazione tra le varie forze sociali attive nel volontariato, generando un’onda di aggregazione che
costruisca nuovi ponti di solidarietà per il bene della comunità.

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