“Abbiamo approvato la manovra finanziaria in giunta”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, parlando con i cronisti a margine della cerimonia di accensione di un albero di ulivo in piazza Parlamento.

“Si tratta di una manovra asciutta – ha aggiunto il governatore – prevede tra le tante misure sgravi contributivi per le aziende che assumono, aumentiamo le più borse studio per specializzandi, ci sono più fondi per Comuni per arruolare tecnici necessari per la progettazione ed evitare quindi che si perdano fondi comunitari.

Mi sono battuto perché la manovra contenesse primi segnali concreti e stiamo stiamo facendo di tutto per una svolta concreta a sostegno dei siciliani. La nostra missione è dedicarci ai cittadini. A me sta a cuore il popolo siciliano senza se e senza ma”.

“Ci sarà un tentativo per riuscire ad approvare la manovra finanziaria entro l’anno, poi naturalmente sarà l’Assemblea, che è sovrana, a decidere. Certo il desiderio del governo c’è, mai violare le tempistiche e mai andare in contrapposizione con l’aula. Noi stiamo facendo una manovra asciutta e stretta, non è un assalto alla diligenza per cui la poniamo nella logica collaborativa con le opposizioni – ha aggiunto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. “Mi auguro che l’Ars possa responsabilmente rispondere a questa esigenza di approvarla, quanto meno per dotare la Regione di uno strumento finanziario nei termini, poi è tutta una questione di condivisione o meno”, ha aggiunto.

“Il presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno darà lustro al suo ruolo, un ruolo estremamente delicato, quello di essere terzo. Fin dalle prime azioni ha dato prova di questa terzietà, che si deve trasformare in effettiva terzietà. Sono veramente orgoglioso di lavorare col presidente dell’Ars fianco a fianco, nel rispetto dei nostri ruoli istituzionali. Ci attendono impegni non indifferenti in una terra che amiamo, sono certo che lavoreremo non soltanto bene insieme ma lavoreremo bene per i siciliani”.

Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, parlando con i cronisti a margine dell’accensione dell’albero d’ulivo in piazza Parlamento.

“Attendiamo d’ora in ora. Non posso parlare per scaramanzia”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, parlando con i cronisti sul cosiddetto ‘Salva Sicilia’. Il riferimento è all’emendamento alla legge di stabilità che dovrebbe essere presentato in commissione Bilancio alla Camera e che ha lo scopo di ‘sanare’ il conflitto che si è aperto con la Corte dei Conti che non ha parificato il bilancio consuntivo 2020 della Regione siciliana e ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale ritenendo illegittima la spalmatura in dieci anni del disavanzo di 2,2 miliardi fatta tre anni fa dall’ex governo Musumeci.

Per i giudici quella spalmatura andava fatta in tre anni ritenendo che serviva una legge e non un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri. Inoltre, i giudici hanno contestato che il riparto fu fatto comunque prima dell’accordo con lo Stato e quindi della firma del dlgs. Senza una norma che sani la questione, il governo Schifani sarebbe costretto ad accantonare nella prossima manovra di bilancio 866 milioni di euro in attesa della sentenza della Corte Costituzionale.