Il M5S, alla luce della sentenza del Tribunale di Palermo che ha sospeso le Regionarie in Sicilia, “fara’ ricorso per far valere le proprie ragioni”.

E’ quanto si legge in un passaggio del post, firmato da Giancarlo Cancelleri e pubblicato sul blog di Beppe Grillo, nel quale il Movimento assicura che l’esponente siciliano era e resta il candidato alla presidenza della Regione.

La vicenda che ha portato alla sospensione delle regionarie del M5S in vista delle elezioni in Sicilia per il rinnovo dell’Ars e del governatore comincia sette mesi fa. L’attivista Mauro Giulivi, dopo aver partecipato alle primarie per la scelta dei candidati alla lista del MoVimento 5 Stelle per le elezioni comunali di Palermo ed essersi collocato utilmente all’undicesimo posto, il 7 febbraio riceve una mail.

Nella comunicazione Giulivi veniva invitato a presentarsi per il medesimo giorno, tra le 19 e le 20, in via Saverio Scrofani per firmare il “Codice di comportamento per i candidati e gli eletti del movimento alle elezioni amministrative di Palermo 2017”.

Giulivi risponde, con un’altra mail, alle 23, rilevando di non essersi presentato per tempo, in ragione dello stretto preavviso concesso e “comunque riteneva necessario visionare preventivamente il codice etico onde valutare l’opportunità della relativa sottoscrizione, trattandosi di scrittura privata verosimilmente impositiva di obblighi nei confronti di un organismo privato cui venivano attribuite prerogative in merito alla libertà di operato di un futuro esercente una funzione pubblica disciplinata dal Tuel (Testo unico degli enti locali)”.

“Dopo aver inviato la mail – racconta Giulivi – mi sono accorto che il candidato sindaco del M5S, Ugo Forello, mi aveva estromesso dai canali interni di comunicazione, già alle ore 21.03. In pratica, dopo appena un’ora dalla scadenza dei termini per firmare l’importantissimo codice di comportamento, ero già stato scaricato dal candidato sindaco. L’esclusione mi è stata anche conferma da un’agenzia di stampa, uscita nella stessa serata, con i nomi dei 40 candidati tra i quali curiosamente non figurava il mio”.

Poi il 23 maggio, Giulivi riceve un’altra mail con la quale lo “staff” dell’associazione segnalava la mancata firma del codice di comportamento per i candidati eletti del Movimento 5 Stelle per elezioni comunali e lo invitata a fornire chiarimenti entro il termine di 10 giorni. Giulivi risponde con mail del 30 maggio rilevando di non aver firmato il codice deontologico in ragione dell’esiguo preavviso concesso e della necessità della previa lettura. In assenza di un’ulteriore comunicazione, presenta poi, su specifico invito del 19 giugno, la propria candidatura per le primarie per le elezioni regionali. Il 29 giugno riceve un’altra mail dello “staff” con la quale la candidatura veniva rifiutata “in ragione della pendenza di un procedimento disciplinare innanzi al Collegio di Probiviri con conseguente esclusione dall’elenco dei candidati”.

Giulivi così viene a conoscenza del procedimento disciplinare, ma non ne ha mai conosciuto l’esito. Poi il 4 luglio si sono svolte le primarie per la scelta dei candidati alle elezioni regionali alle quali non ha potuto partecipare, con conseguente proclamazione del 4 luglio dei candidati consiglieri regionali e del 9 luglio del candidato presidente.