Sono passati oltre 40 anni dal trasferimento dei poteri in materia di beni culturali dallo Stato alla Regione Siciliana, ma in questi 40 anni la promozione dello sviluppo culturale e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico – artistico di fatto sono stati fortemente insufficienti.

Il risultato è che uno dei patrimoni culturali più considerevoli al mondo versa oggi in condizioni drammatiche.

Il giornalista Antonio Gerbino e l’architetto Francesco Santalucia ripercorrono questi 40 anni, rileggendone la storia e evidenziando, attraverso una attenta e certificata ricostruzione di inchiesta, le contraddizioni di una politica che si è rivelata disastrosa.

Per la prima volta, ad opera dei due autori, si analizza la spesa destinata ai beni culturali, attraverso la lettura dei singoli capitoli di bilancio della Regione Siciliana, dalla quale si evince la creazione di un vero e proprio sistema parallelo che ha foraggiato innumerevoli iniziative rivelatesi fugaci, decontestualizzate e prive di qualsiasi progettualità futura.

Segnali contraddittori della fondamentale tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale Siciliano, e nessuna promozione della partecipazione democratica dei cittadini.

Un sistema destinato al fallimento.

Quando le risorse finanziarie sono venute meno per effetto della crisi, infatti, quel fragile sistema si è accartocciato degradando i beni culturali della Sicilia da opportunità di crescita a patrimonio degli equivoci.

Il volume pubblica anche una ricerca inedita curata da Pietro Vento, Direttore dell’Istituto Demopolis.

Il Patrimonio degli Equivoci–Allarme beni culturali in Sicilia di Antonio Gerbino e Francesco Santalucia, Torri del Vento Edizioni,sarà presentato nell’ambito del Festival “Una Marina di Libri”all’ombra del ficus dell’Orto botanico venerdì 8 giugno alle 21,00.

Converseranno con gli autori: Gaetano Armao, Pietro Vento e Accursio Sabella.