Era una coppia affiatata quella formata dal poliziotto Felice Galletta e la moglie Chiara Spanò. Una famiglia come tante che al telefono parlano di spesa, prendere la bimba a scuola. Ma poi gestivano appartamenti in affitto dove c’era un via vai di trans, escort, e prostitute.

Felice Galletta tra i turni in polizia faceva gli ordini di preservativi e sex toys (giocattoli erotici) ad un’azienda contattata attraverso un sito internet. Felice Galletta, il poliziotto di 43 anni, agli arresti domiciliari insieme con la moglie Chiara Spanò, trentanovenne coreografa, si occupava di quasi tutta la ‘filiera’.

Almeno questo emerge dalle intercettazioni nell’ordinanza di custodia a firma del gip Guglielmo Nicastro. È il 4 novembre del 2015, quando l’agente in servizio al reparto mobile telefona al centro assistenza di un sito internet che nella home page si definisce il “numero 1 dei preservativi online”.

Dopo essersi presentato all’operatrice come cliente registrato Galletta effettua la prima richiesta. “Tre confezioni di Serena alla fragola”.

Si tratta di profilattici aromatizzati e colorati. “Da 144… vuole tre confezioni da 144 pezzi… sono 432 profilattici in tutto… le costano undici centesimi al pezzo. Il totale è di 47 euro e 52. Le serve altro? Ha un lubrificante?”, chiede la venditrice al cliente. Galletta risponde: “No, l’ho preso tutto. Offerte, invece, di vibratori che abbiamo?”.

E l’operatrice fa le sue proposte: “Allora… Play Pure Fantasy che costa 16 euro e 90… oppure c’è della Love to Love…”. La conversazione si chiude con il poliziotto che fornisce i dati per il recapito dei prodotti.

Un mese prima, invece, l’8 ottobre 2015, Galletta riceve una chiamata al telefono da tale ‘Aisha’, un transessuale brasiliano che si presenta come amica di “Catilina Boing Boing”, un altro transessuale che le avrebbe girato il numero di cellulare di Galletta.

L’oggetto della conversazione è l’affitto per un breve periodo di tempo di appartamenti in via Sampolo 15. “Guarda – annuncia ‘Aisha’ – il giorno 19 sono a Reggio Calabria, il giorno 2 tu hai qualcosa libera? Per due settimane…”.

Il riferimento è al successivo 2 novembre. “Sì, sì, sì…”, risponde Galletta. Ma il trans ha un’ulteriore esigenza: “Però si può stare in due?”. Il poliziotto risponde: “Sì! Hai un’amica… Sono 400 euro a settimana per uno… avete due stanze, 800 euro a settimana”.

Alla richiesta di sconto di ‘Aisha’, Galletta resta inflessibile: “No perché c’è aria condizionata, c’è tutto! I riscaldamenti, c’è internet, c’è tutto!”. Il brasiliano si arrende ma concorda un pagamento in due tranche: “Se arrivo con 200 e fra tre giorni ti do 200 senza nessun problema vero?”. Il ‘locatore’ accetta: “Non ci sono problemi, mi date un acconto di 200 euro l’uno…”. A volte Galletta doveva anche tenere buono chi abitava accanto agli appartamenti dati in affitto.

“Ciao Feli. C’è un passìo indescrivibile Tutto ciò è assolutamente intollerabile. Tu non c’entri nulla ma aspetto assolutamente una tua chiamata per risolvere definitivamente”, gli scrive in un sms un vicino. Galletta si giustifica, provando a giocarsi la carta dell’appartamento che ospita turisti: “Essendo casa vacanze ci può essere un via vai… è proprio per questo motivo che ti creo disturbo se per te va bene ti verso 50 euro al mese per il disturbo… Se poi le persone ricevono amici a non può interessare, ognuno a casa propria riceve chi vuole, l’importante che quando si esce non si disturba nessuno…”.

Ma il vicino rifiuta l’offerta e ribatte: “Chiamami alle 19 o passa direttamente da casa mia che è meglio. Soldi da te per il disturbo? Siamai!! Non mi riferisco a clienti normali di una casa vacanze, forse non ci siamo capiti…”.

C’era un gran via vai di clienti in tre condomini del centro città: via Giotto 78, via Filippo Juvara 41 e via Sampolo 15. Clientela selezionata: commercianti, impiegati, professionisti, esponenti delle forze dell’ ordine. Gli annunci erano sul sito “Bakeka annunci”. La moglie del poliziotto era “Fiorella”, ovvero “bella siciliana per appuntamento”, “compenso per un massaggio 50 euro”, gli incontri si tenevano anche a Trapani. I due riuscivano a guadagnare 3 mila e 200 euro a settimana.

Fra un cliente e l’ altro, lei chiamava il marito. E alla fine del suo turno, gli faceva anche un bilancio della giornata. “Minchia l’inferno – diceva Chiara Spanò – 800 e passa. 810 ho fatto”. Felice Galletta non nascondeva la sua soddisfazione per i risultati “professionali” raggiunti dalla moglie: “Mmm… dopo tanto” – E lei si vantava: “Tanto io sacciu travagghiare, unn’ aiu bisogno”.

“Capelli lunghi neri, altezza 1,70-75, seno abbondante – così la descrivono i clienti -, riceveva in biancheria intima, ben visibile un tatuaggio tribale sul fondoschiena”.

La donna aveva uno studio coreografico Dance che ieri pomeriggio è rimasto chiuso. Sulla pagina Facebook, due giorni fa, un messaggio dava appuntamento alle 15 di martedì per «danzare insieme», ma nessuno si è visto in vicolo Guarnaschelli, una traversa di corso dei Mille, poco distante dal centro commerciale Forum.

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