Si terrà in sicilia la prossima riunione del G7. L’incontro dei grandi della terra che era già previsto si svolgesse in Italia, ora viene confermato in Sicilia.

Lo annuncia il Premier Matteo Renzi e subito il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone, il primo renziano di Sicilia gli risponde: “ – twitta Faraone – Prossimo in . Siamo pronti!@matteorenzi”.

“Qualche giorno fa – scrive Faraone – il Premier ha firmato il Patto per il Sud e quelli per le città di Palermo e Catania. Presto il riconoscimento all’isola di 500 milioni, un impegno preso che verrà mantenuto in tempi brevi. E a questi 500 milioni va sommato lo stanziamento precedente di altri 900, per un totale di + 1, 4 miliardi nel bilancio della regione. Trasferimenti che diventeranno strutturali a fronte di riforme serie da parte del governo regionale. E poi la Festa dell’Unità nazionale nella nostra isola, una notizia che da uomo del Pd non può che rendermi felice”.

“Non è la lista della spesa, né la wishlist di un sognatore che ama la propria terra al punto da volerla vedere al centro del mondo – conclude il sottosegretario -. È un elenco puntuale di fatti che dimostrano l’attenzione del governo nazionale nei confronti della Sicilia. Metteteli in agenda perché i prossimi mesi ci vedranno protagonisti. Siamo pronti”.

La notizia che il prossimo G 7 si potesse tenere nell’isola era trapelata per la prima volta alla fine del mese di marzo. L’ipotesi più accreditata per la location sembra quella di Taormina.

Inizialmente Renzi avrebbe immaginato di accogliere i leader di Usa, Giappone, Canada, Inghilterra, Francia e Germania a Lampedusa per far comprendere la gravità dell’emergenza migranti, ma sarebbero troppi problemi di natura logistica come l’impossibilità di fare atterrare l’Air Force One sulla pista dell’aeroporto lampedusano: la pista è troppo corta.

Lo stesso problema si presenterebbe sia Palermo che a Fontanarossa, mentre è il super aereo della presidenza statunitense (già protagonista di diverse pellicole hollywoodiane) può arrivare certamente a Sigonella. Dalla base Nato il presidente (e probabilmente anche gli altri capi di Stato) potrebbero poi spostarsi a Taormina in elicottero.

Nella Perla dello Jonio la notizia è stata presa con entusiasmo già due mesi fa, il sindaco Eligio Giardina afferma che “la città è pronta sia dal punto di vista della sicurezza che da quello dell’ospitalità”.

E’ certo che a rappresentare gli Stati Uniti non sarà l’attuale presidente Barack Obama che entro il 2016 lascerà la Casa Bianca per la scadenza del suo secondo mandato. In Sicilia uno fra Hillary Clinton e Donald Trumph protagonisti (ad entrambi manca tuttavia la nomination) delle prossime elezioni negli Usa?

E da Taormina arriva la soddisfazione del sindaco che si dice pronto ad organizzare l’evento (leggi qua)