Una giovane donna strappata via alla vita, ai suoi cari, agli affetti, al suo quartiere. Una vita spezzata da un male incurabile combattuto ma non vinto.
Il quartiere palermitano del Capo piange una sua figlia sfortunata che è venuta a mancare ieri. ” Con tutta la comunità del capo ancora una volta ci troviamo a piangere davanti ad una giovane vita spezzata…” si legge nel post che annuncia la morte della giovane donna
“Irene Ventimiglia hai combattutto per tanti anni contro questa maledetta malattia BASTARDA, hai resistito, hai cresciuto tuo figlio, non ti sei arresa fino all’ultimo, con l’affetto, la vicinanza e l’amore dei tuoi familiari che ti sono stati sempre vicini fino all’ultimo secondo.
Oggi purtroppo sei volata in cielo, hai smesso di soffrire e sei diventata l’Angelo che custodirá il tuo piccolo figlio…
Non ci sono parole per confortare i familiari, solo tanto dolore e amarezza davanti il corpo di una bellissima ragazza devastato da una malattia che ancora non ha trovato chi veramente vuole distruggerla.
Irene ci ha insegnato tante cose, non dimentichiamole e riflettiamo! Buon viaggio Irene, stai vicino a tuo figlio ed ai tuoi cari”.
Appena venti giorni fa il quartiere aveva dato l’ultimo saluto ad un altro sfortunato giovane vittima di un assurdo. incidente. Folla e lacrime avevano accompagnato l’ultimo saluto a Giovanni Albamonte, il ragazzo di 26 anni morto nel reparto di Neurorianimazione dell’ospedale Villa Sofia di Palermo dopo una caduta fatale all’Acqua Park di Monreale. Tanti palloncini, striscioni e canzoni neomelodiche hanno accompagnato il feretro del giovane nel quartiere Capo che ha voluto stringersi attorno alla famiglia.
Tanti gli amici, i parenti e i familiari che hanno voluto portare in spalla la bara che alla fine della cerimonia è stata portata in corteo mentre nella piazzetta esplodevano fuochi d’artificio. Per Giovanni sono state liberate nell’aria anche le colombe bianche. Un applauso ha poi unito tutti tra le grida e le lacrime per quel giovane strappato alla vita troppo presto, padre di due figli piccoli e marito.
Giovanni stato dichiarato cerebralmente morto il 17 luglio quando i medici hanno chiesto ai familiari l’autorizzazione a staccare la spina. Non c’era più nulla da fare dopo l’incidente avvenuto il 12 luglio nel parco acquatico monrealese. Un tuffo azzardato ha provocato al giovane 26enne un grave trauma cervicale che non gli ha dato scampo.
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