Folla e lacrime ieri al Capo per dare l’ultimo saluto a Giovanni Albamonte, il ragazzo di 26 anni morto nel reparto di Neurorianimazione dell’ospedale Villa Sofia di Palermo dopo una caduta fatale all’Acqua Park di Monreale. Tanti palloncini, striscioni e canzoni neomelodiche hanno accompagnato il feretro del giovane nel quartiere Capo che ha voluto stringersi attorno alla famiglia.

Tanti gli amici, i parenti e i familiari che hanno voluto portare in spalla la bara che alla fine della cerimonia è stata portata in corteo mentre nella piazzetta esplodevano fuochi d’artificio. Per Giovanni sono state liberate nell’aria anche le colombe bianche. Un applauso ha poi unito tutti tra le grida e le lacrime per quel giovane strappato alla vita troppo presto, padre di due figli piccoli e marito.

Giovanni stato dichiarato cerebralmente morto il 17 luglio quando i medici hanno chiesto ai familiari l’autorizzazione a staccare la spina. Non c’era più nulla da fare dopo l’incidente avvenuto il 12 luglio nel parco acquatico monrealese. Un tuffo azzardato ha provocato al giovane 26enne un grave trauma cervicale che non gli ha dato scampo.

Il palermitano molto conosciuto al Capo la stessa sera dell’incidente domenica scorsa era stato trasferito dall’ospedale Ingrassia al reparto di Neuro rianimazione all’ospedale Villa Sofia. La prognosi era riservata e le condizioni era state definite dai medici molto gravi. Le indagini sull’incidente sono condotte dai carabinieri della compagnia di Monreale che ha acquisito anche i filmati di quanto successo. Secondo il gestore dell’Acqua Park l’incidente sarebbe stato causato dall’imprudenza del giovane che si sarebbe lanciato dal pallone quando per scendere bisogna utilizzare la corda come più volte è stato ripetuto dai bagnini.

Il giovane alcuni giorni prima dell’incidente era sparito da casa aveva lasciato l’abitazione in cui vive da poco con la moglie e i due figli piccoli, nella zona del Capo, ma non aveva più fatto rientro. Il 12 luglio, poi, la tragedia.