Rimane in gravissime condizioni A.G., il giovane palermitano di 26 anni che domenica scorsa è caduto da uno dei giochi dell’Acquapark di Monreale battendo la testa.
Così, per lui, quella che doveva essere una giornata di divertimento e spensieratezza insieme agli amici si è trasformata in una tragedia.

Il giovane nella serata di ieri è stato trasferito dall’ospedale Ingrassia al reparto di Neurorianimazione dell’ospedale Villa Sofia.

La prognosi è riservata e le sue condizioni sono definite dai medici molto gravi. Le indagini sull’incidente sono condotte dai carabinieri della compagnia di Monreale che hanno acquisito anche i filmati di videosorveglianza della struttura per cercare di ricostruire quanto accaduto.

Secondo il gestore dell’Acquapark l’incidente sarebbe stato causato dall’imprudenza del giovane che si sarebbe lanciato dal pallone quando per scendere bisogna utilizzare la corda come più volte è stato ripetuto dai bagnini e come viene specificato sui cartelli presenti all’Acquapark di Monreale.

Il pallone è una delle attrazioni più gettonate dell’Acquapark.
Come si legge sul Giornale di Sicilia, il pallone di gomma si trova al centro di una piscina nella quale il livello dell’acqua è di circa 90 centimetri. Sul pallone si sale aggrappandosi a delle funi, poi, una volta arrivati in cima, ci si lascia scivolare. Il giovane, invece, nonostante i ripetuti richiami del personale, si sarebbe tuffato da un’altezza di circa quattro metri, sbattendo violentemente la testa sul fondo della piscina.

I nostri cartelli parlano chiaro – ha detto Michele Alvich, responsabile della struttura – e dal pallone è vietato tuffarsi. I ragazzi erano già stati richiamati altre volte, però, purtroppo, hanno voluto contravvenire alle nostre regole, col risultato che questo ragazzo ha sbattuto violentemente la testa sul fondo della piscina, perdendo conoscenza. Abbiamo fatto partire immediatamente i soccorsi con il nostro personale, prima che arrivasse l’autombulanza. Mi auguro che riesca a superare questo momento difficile per lui e per la sua famiglia”.

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