Le indagini della Squadra Mobile di Palermo hanno ricostruito il tentativo di Benedetto Bacchi, imprenditore di Partinico di condizionare la decisione del Tar di Napoli, su ricorso amministrativo presentato nell’interesse delle sue società di scommesse.
Il re delle scommesse on line voleva regolarizzare le sue società e così tentò la via giudiziaria,o meglio come dice lui, la possibilità di utilizzare un cavillo per bloccare i sequestri da parte delle forze dell’ordine. Per questo serviva una sospensiva ad un provvedimento di sequestro che poteva valere per tutto il territorio nazionale.
E l’imprenditore, come scrive il gip nell’ordinanza “cercò di inquinare gli organi giurisdizionali”. Numerose sono i contatti telefoni registrati tra Bacchi, Antonino Pizzo e Michele De Vivo commercialista di Ottaviano anche lui arrestato nell’operazione Game Over di ieri.
L’instaurazione del giudizio davanti al Tar di Napoli serviva da un lato per continuare a lavorare con le agenzie in attesa del giudizio finale da portare anche davanti alla Corte di Giustizia Europea, dall’altro considerando un eventuale esito favorevole del giudizio avrebbe consentito a Bacchi di ottenere il “lasciapassare” ovvero di acquisire numerose agenzie sul territorio nazionale che non avevano aderito alla regolarizzazione prevista dalla finanziaria del 2015.
L’imprenditore avrebbe avuto la possibilità, fino al pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, di lavorare con un regime di tassazione molto agevolato rispetto ai
circuiti regolari.
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