“Questo governo regionale deve andare a casa”. E’ un attacco frontale quello di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle che torna a sbarcare in Sicilia e prende parte alla manifestazione di piazza delle opposizioni per chiedere al governo della regione di farsi da parte.

In duecento o poco più in una domenica mattina di maltempo a intermittenza hanno inscenato un sit-in davanti al porticciolo della cala, di fronte al murales in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo  Borsellino.

La politica d’opposizione c’era tutta. Dal leader 5 stelle Giuseppe Conte fino all’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, oggi eurodeputato di Avs. Tutti in piazza per protestare contro il governo della Regione al quale viene chiesto un passo indietro dopo il diffondersi di notizie sulle indagini che riguardano vari esponenti della maggioranza, da quello che è stato definito il sistema Cuffaro, alle accuse di corruzione nei confronti di esponenti di Fratelli d’Italia come l’assessore al turismo Elvira Amata.

L’attacco frontale

Ma Conte va oltre e snocciola tutti quelli che definisce “gli scandali” del comitato d’affari che governo la Sicilia. Attacca anche sul PNRR “Fondi che abbiamo portato noi ma che qui vengono sprecati e quando si sapranno anche le cose ancora non note vedrete che tutto sarà stato sprecato per la gestione di questo enorme comitato d’affari”.

Poi Conte si rivolge anche alla Presidente del Consiglio “Cosa dice Giorgia Meloni di tutto questo” si chiede e prosegue “Lei che ci ha raccontato di essere scesa in politica perché ispirata da valori di Poalo Borsellino. E’ questo il modo in cui si mantengono i valori di Borsellino?”

A manifestare poche centinaia

Complice anche il maltempo, però, in piazza erano poche centinaia, per lo più esponenti politici. Fra di loro i 23 deputati dell’opposizione a sala d’Ercole dunque Pd, 5 stelle e il solo Ismaele La Vardera, ma anche i rappresentanti delle segreterie dei partiti, della sinistra alternativa non rappresentata all’Ars, militanti e simpatizzanti.
Una manifestazione a supporto di una mozione di sfiducia all’ars che, in forza dei 23 voti su cui conta l’opposizione, non ha possibilità di passare. se anche i deputati di sud Chiama Nord la votassero mancherebbero all’appello sempre almeno dieci voti.

Giuseppe Antoci al fianco di Conte

In piazza, spesso al fianco di Giuseppe Conte, anche l’eurodeputato 5 stelle Giuseppe Antoci che in tanti indicano già come il prossimo candidato del centrosinistra per la presidenza della regione nel 2027.

Sinistra italiane la sua manifestazione nella manifestazione

In piazza c’era anche la sinistra non rappresentata all’Ars che parla di “Decine di esponenti del centrodestra sotto processo davanti a diversi tribunali in Sicilia sono una pesante questione giudiziaria e fanno emergere una devastante questione morale e politica. Accordi illeciti e incontri in salotti privati di Cuffaro e di altri “padrini” politici per concordare con dirigenti, professionisti e imprenditori bandi di appalto e concorsi su misura a favore di clienti politici e appaltatori corruttori. Un contagioso stile di vita che mortifica i diritti di cittadine e cittadini affidando a dirigenti e medici incompetenti la salute dei siciliani e ad imprese “amiche” gestione di rifiuti e attività sociali”, ha detto l’europarlamentare di Avs Leoluca Orlando che stamattina ha partecipato al sit in organizzato dai M5S.

“Alla presentazione della mozione di sfiducia in Ars – ha detto Orlando – deve corrispondere mobilitazione e indignazione civica per liberare la Sicilia da Schifani, Cuffaro, Dell’Utri e da quanti sono dagli stessi patrocinati nell’elezione e nella nomina e condizionati nella gestione a cominciare dall’attuale sindaco di Palermo”.

La replica del leghista Geraci

“Giuseppe Conte nella nella passeggiata mattutina alla Cala di Palermo si è voluto attardare anche su di me (Geraci è stato nominato fra gli indagati in Sicilia ndr), parlando di un processo nel quale mi sto difendendo, ma additandomi di un reato che non esiste nel codice penale. Riguardo all’altro capo di imputazione per cui si sta procedendo, nella mia la mia qualità di sindaco, ben prima di diventare deputato regionale, sono fiducioso che la verità verrà a galla, ed anzi già nelle udienze fin qui svolte sta affiorando la realtà dei fatti, e sarà bello poi riferirlo anche al presidente Cinquestelle. Conte però stia un po’ accorto, perché da avvocato del popolo, ad avvocato dei miei stivali è un attimo”. Lo afferma Salvo Geraci, replicando a Giuseppe Conte per le frasi pronunciate oggi a Palermo.