La Sicilia dell’estate 2016 è piena di turisti. C’è il pienone in tutte le località della Sicilia e tutto in questo settore sembra volgere per il meglio in una estate in cui le temperature non sono state quasi mai torride e le nostre spiagge non sempre sono state accessibili per via delle condizioni meteorologiche talvolta incerte.
Ma la Sicilia del turismo e della cultura gioisce. Nello stesso tempo e negli stessi giorni in cui l’Istat ufficializza la “morte” della crescita economica visto che siamo ai livelli del 2000 dopo che si sono bruciati 10 punti percentuali di “ricchezza” a partire dal 2008 fino ai nostri giorni.
Il Turismo per fortuna in Sicilia però sta andando bene: il 95% delle strutture ricettive denuncia il sold out. Sarà il frutto delle politiche adottate dai nostri governati?
Per favore, tratteniamo le grasse risate che affermazioni di questo tipo possono produrre. Nessuna politica consapevole può essere messa in campo da chi improvvisa capacità di governo per le quali non sembra affatto preparato. Non ci rivolgiamo a nessuno in particolare ed a tutti nel dettaglio. E non possiamo puntare il dito verso chi il turismo lo governa da troppo poco tempo.
E’ certo però che le fortune del turismo di questi ultimi tempi nella nostra regione siano dovute alle sfortunate circostanze che investono altre regioni del sud europa. La Sicilia beneficia della scomparsa del turismo in pressoché tutti i paesi islamici dove la minaccia terrorismo ha praticamente abolito i flussi verso mete quali il mar rosso che fino a qualche anno fa battevano senza storie la nostra offerta sgangherata e disorganizzata se non anche improvvisata ed illegale.
Ma la politica regionale, ed anche quella nazionale in vero, non sembra accorgersi di questa ultima occasione perduta. Non sembra adottarsi per fare in modo che questo momento di grande successo nel turismo debba e possa essere capitalizzato per gli anni successivi a quello in corso. Nessun provvedimento, nessuna riforma, nessun intervento degno di menzione che possa testimoniare la presenza di una visione di governo reale, adatta alle circostanze ambientali ed economiche generali.
L’improvvisazione e la tendenza a governare alla solita maniera di sempre invece è stata testimoniata dalle ultime informazioni in uscita dal parlamento regionale prima che i nostri “fidati” rappresentati popolari potessero andare in vacanza per conseguire il meritato riposo dopo tante fatiche.
Un unico obiettivo: stabilizzare un gruppo di precari è stato uno dei temi più ricorrenti e controversi della manovra di bilancio che poi non ha saputo vedere la luce. Questo insieme al tentativo di far passare una sanatoria capace potenzialmente di devastare definitivamente le nostre coste ed a qualche altro intervento utile ad incrementare le entrate nello stesso tempo in cui si illudono ulteriormente le solite clientele.
Il metodo ed il modo di fare politica, anche quello dei vecchi e nuovi rottamatori, è quello di sempre. Ormai abbiamo smesso di puntare il dito verso il Presidente della Regione ed i suoi assessori. Non siamo in grado di identificare lucidità e visione politica verso quasi nessuno dei nostri rappresentati all’interno delle istituzioni. Il modo in cui viene trattata ogni giorno, ad esempio, la questione dei rifiuti o quella delle infrastrutture è emblematico dell’assenza di obiettivi possibili anche per chi è critico verso la compagine di governo. Inutile sparare sulla croce rossa. Attendiamo soltanto tempi migliori ed elezioni a scadenza. E siamo certi che anche nei programmi elettorali le parole avranno la prevalenza sugli intendimenti. Sono tanti i precari in Sicilia e vanno a votare. Tutto scorre ma nulla sembra possa cambiare nel volgere di poco tempo.
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