“Vogliamo ricordare al Ministro Angelino Alfano che il Fondo per l’Africa di 200 milioni di euro, 10 dei quali stanziati dall’Italia, deve servire a creare condizioni di vivibilità per le popolazioni africane, non a finanziare il controllo militare delle frontiere”.
A dichiararlo sono la deputata M5S Maria Edera Spadoni e l’eurodeputato Ignazio Corrao che accolgono le preoccupazioni delle ONG italiane in merito all’atto di indirizzo del Ministro degli Esteri Angelino Alfano presentato al Consiglio Europeo de La Valletta. “Ancora una volta – dicono Spadoni e Corrao – il sempre in piedi Alfano è autore di una pessima giravolta.
La sua bozza fa ritenere che le finalità del fondo siano il contenimento dei flussi dei migranti alle frontiere attraverso il sostegno all’impiego di forze di polizia come sbarramento per le genti in fuga da conflitti, violenze, persecuzioni e condizioni di povertà estrema e in cerca di protezione internazionale. Morale, l’esatto contrario rispetto all’impegno vero della cooperazione internazionale cui erano in origine destinate le risorse.
Il Fondo, non prevedeva un trasferimento diretto delle risorse, in accordi governativi bilaterali, a quei regimi africani responsabili della violazione dei diritti umani sia nei confronti dei rifugiati e migranti, sia alle popolazioni e comunità che amministrano. Non è possibile finanziare Paesi, presidenti e dittatori che non rispettano le Convenzioni internazionali ed europee dei Diritti Umani.
Il Fondo dovrebbe coordinarsi e finanziare programmi di cooperazione allo sviluppo internazionali per contribuire ad affrontare le cause che determinano i fenomeni migratori attuali: violenza, fame, povertà, conflitti, conseguenza dei cambiamenti climatici, dello sfruttamento delle risorse ambientali. Se si tratta di fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo il fondo deve avere la titolarità dell’Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo. Ricordiamo ad Angelino Alfano che, dopo tre dicasteri, i walzer e le capriole politiche, non si trova più alla guida del Ministero dell’Interno, ma oggi si trova a guidare il ministero degli Esteri e della cooperazione allo sviluppo internazionale.
Al Consiglio europeo de La Valletta, l’Italia si è presentata con il vecchio pallino di Alfano, ovvero – concludono i deputati – sprecare i soldi dei cittadini italiani per operazioni e controllo delle frontiere. Peccato che sia il ruolo del ministro dell’Interno”.
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