Finalmente la Regione Siciliana si è dotata del Piano Regionale delle Ispezioni, predisposto per gli impianti a Rischio di incidente Rilevante (RIR) di “soglia inferiore” di competenza regionale.
Tale importante azione rivolta alla tutela della popolazione regionale ha comportato la fattiva e sinergica collaborazione dell’assessorato Territorio ed Ambiente, dell’Arpa, dei Vigili del Fuoco e dell’Inail.
Oggi in Sala Rossa “Pio La Torre” di Palazzo dei Normanni, alla presenza dell’assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente Toto Cordaro e del dirigente generale del Dipartimento Ambiente Giuseppe Battaglia, assieme alle Direzioni Regionali dei Vigili del Fuoco, dell’Arpa Sicilia e dell’Inail hanno illustrato alle imprese coinvolte la prossima attività ispettiva evidenziando gli obblighi e gli adempimenti dei gestori
“A oggi la Direttiva Seveso – afferma l’Assessore Toto Cordaro – rappresenta un modello a livello mondiale per la prevenzione del rischio e coinvolge le imprese soggette a rischio di incidente. Vogliamo tutelare la collettività e supportare il mondo imprenditoriale al fine di una crescita sostenibile”.
La Sicilia è una delle regioni a maggiore concentrazione di impianti industriali ad elevato rischio di incidente rilevante (RIR). Le aeree particolarmente critiche, nelle quali c’è una maggiore concentrazione di questi impianti, sono rappresentate dai poli di Priolo/Augusta/Melilli (SR), Milazzo (Me), Gela (Cl) (Aree ad elevato rischio di crisi ambientale).
Nell’Isola gli stabilimenti a “Rischio di incidente Rilevante” (R.I.R) sono complessivamente 63, di cui 34 di soglia superiore di competenza ministeriale e 29 di soglia di soglia inferiore di competenza regionale.
La Seveso III o Direttiva 2012/18/EU, “stabilisce norme volte a prevenire gli incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose e a limitare le loro conseguenze per la salute umana e per l’ambiente, al fine di assicurare in modo coerente ed efficace un elevato livello di protezione in tutta l’Unione”.
La stessa Direttiva pone inoltre obblighi precisi per i gestori delle aziende che trattano sostanze pericolose, in particolare:
– l’adozione di una politica di prevenzione dell’incidente;
– una gestione della sicurezza ambientale e degli operatori;
– un piano di emergenza interno allo stabilimento (per gli impianti di soglia superiore);
– un piano di emergenza esterno, rivolto all’abitato civile limitrofo alla realtà industriale durante un incidente;
– molte altre misure obbligatorie.
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