La Regione non paga le aziende che hanno prestato servizi. Sono numerose adesso le imprese in ginocchio che attendono da mesi il pagamento e ora i sindacati annunciano la mobilitazione se la situazione non dovesse sbloccarsi e se non dovessero arrivare le prime somme. Ieri anche la Cna e l’Ance aveva protestato contro i gravi ritardi regionali.

Le preoccupazioni degli imprenditori

“Ci uniamo all’appello lanciato da Ance e da tutte le imprese di Agrigento, Trapani, Caltanissetta, Palermo e Messina, e dalla Cna Costruzioni Sicilia e rispetto alla forte preoccupazione che serpeggia tra gli imprenditori riguardo al recente mancato riaccertamento dei residui da parte della Regione Siciliana, che ha fortemente acuito una crisi drammatica che si potrae da troppo tempo”. Lo ha detto il segretario regionale della Filca Cisl Sicilia, Paolo D’Anca”

“La Regione non è mai diventata Bellissima”

“Non è assolutamente accettabile – aggiunge il sindacalista – in uno stato di diritto che le aziende edili che svolgono lavori per conto della committenza pubblica oggi si trovano a non ricevere il regolare pagamento delle fatture, con ritardi di undici mesi. Una Regione che non solo non è mai diventata “Bellissima” come auspicava il suo presidente, che non è mai stata in regola con i conti, ora vuole vessare anche le imprese. Una Regione che è sempre rimasta sorda rispetto alle ripetute richieste del settore edile e che oggi compie l’ennesimo atto di sciacallaggio sulla pelle dei lavoratori perché è chiaro che senza risorse le imprese devono inevitabilmente centellinare i costi e questo spesso significa compromettere la sicurezza dei lavoratori”.

Le iniziative contro la regione

Si fa sempre più strada l’ipotesi di uno “sciopero fiscale” da parte delle imprese coinvolte dai ritardi della Regione.  “Se tu non paghi le fatture, perché devo pagare le tasse?”. Questo lo slogan che sta condividendo la Cisl. “Siamo pronti a mettere in atto ogni protesta necessaria e mobilitazione contro questo comportamento irresponsabile messo in atto dalla Regione, che ha ritardato in modo intollerabile il pagamento delle somme dovute per i cantieri in corso e non siamo più disponibili ad assistere a passerelle istituzionali e tagli di nastro per opere che in questo momento poi sono solo spot e annunci per la campagna elettorale che è in corso”.

La Regione si ravveda

In tutti i momenti di crisi drammatica l’ente pubblico è sempre stato presente fornendo aiuti e garanzie alle imprese e rilanciando il settore in affanno. E’sempre stato così, dal piano Marshall in poi abbiamo assistito ad un immediato sostegno per fronteggiare le difficoltà, adesso ci auguriamo che la Regione si ravveda e provveda immediatamente a risolvere la questione senza addebitare la colpa ai propri dirigenti perché anche questo scarica barile e questo ripetuto rimpallo di responsabilità non è più tollerabile”.

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