In otto ai blocchi di partenza per la corsa a sindaco di Palermo: identikit dei candidati

La corsa per la poltrona di primo cittadino di Palermo si attesta, e speriamo definitivamente, a quota 8 candidati sindaco. Nomi della politica, della società civile ma anche architetti, avvocati e giornalisti. Sulla carta un'offerta ampia, nel concreto da misurare ancora fattivamente sulle proposte per la città. Insomma i palermitani chiamati al voto avranno l'imbarazzo della scelta per decidere su chi puntare per l'amministrazione della città. I giochi sono aperti, la campagna elettorale è in pieno fermento e, anche se non si conosce la data esatta del voto, 'i giochi' sono in febbrile corso d'opera. Tra la ricerca di equilibri, alleanze e appoggi, i candidati vanno in giro, iniziando a presentare le proprie idee o punti programmatici. Finora, soprattutto per alcuni candidati, la campagna elettorale ha parlato soltanto il politichese scendendo poco nel concreto, ma ancora la corsa è molto lontana dal traguardo finale. Ma guardiamo in una panoramica complessiva gli attuali otto candidati In primiis il sindaco uscente Leoluca Orlando che lotta per riaffermarsi per il quinto mandato. Una storia quella sua, fatta di cambiamenti e rotture, cominciata tra le fila della Democrazia Cristiana, proseguita con la fondazione de La Rete e l'impegno come sindaco in quel periodo che si suole chiamare la "primavera di Palermo", quindi la Margherita, l'impegno con Italia del Valori, quindi l'ultima battaglia del 2012 con lo slogan "il sindaco lo sa fare" contro un'altro degli sfidante anche di oggi, Fabrizio Ferrandelli, che gli consegna le chiavi di Palazzo delle Aquile. Ha un suo movimento che lo sostiene in consiglio comunale, Mov 139 la sua corsa potrebbe vedere l'appoggio di quel Pd, avversario al centro di reciproche polemiche. Uno scenario approvato dai vertici del partito nazionale ma ancora per nulla digerito a livello locale. Un fronte quest'ultimo tutto ancora da delinearsi. Segue a ruota Fabrizio Ferrandelli, 37 bancario di professione, da sempre molto impegnato, in prima fila, in battaglie di impegno sociale e civile. Nel 2007 diventa consigliere comunale e nel 2012 supera Rita Borsellino alle primarie del centro sinistra come candidato sindaco. Non ce la farà al ballottaggio contro Leoluca Orlando. Di qui la candidatura con il Pd per le successive regionali dove viene eletto come deputato e nominato vicepresidente della commissione regionale Antimafia. Nel 2015 le dimissioni da deputato dopo aver registrato "un abbassamento della tensione etica e morale di quella Amministrazione". Pur rimanendo, inizialmente nelle fila del Pd, fonda una sua per così dire 'corrente' o movimento "I Coraggiosi". E oggi con questo movimento, fuori ormai dal Pd, si presenta oggi come candidato sindaco con chi ci "vuole stare" al suo progetto di città declinato dalla trasversalità dei contributi. E con la scusa dell'apertura a chi vuol fare bene per la città ha intanto raccolto l'appoggio di Saverio Romano con Pid-Cantiere Popolare, e della Forza Italia di Gianfranco Miccichè, Amo Palermo di Marianna Caronia, anche lei una delle sue rivali nel 2012. Su di lui però pende un'indagine per voto di scambio politico mafioso. Terzo nella corsa è Ugo Forello per il M5S. Uscito vincitore dalle discusse comunarie che non pochi e strategici passi indietro nell'ultima fase tra i suoi competitors. Al fotofinish se l'è vista con il sindacalista della Polizia Igor Gelarda. La sua candidatura rimane tutta segnata dalla vicenda firme false che ha messo in luce le spaccature dei grillini siciliani e palermitani. Una guerra nel vero senso della parola. Forello dalla sua vuole portare in campo la sua storia che lo vede da anni impegnato in battaglie nel segno della legalità. Non ultima la fondazione dell'associazione Addiopizzo. Di qui le battaglie a fianco degli imprenditori che denunciano il racket delle estorsioni. Si prosegue con Ismaele La Vardera, giornalista è stato inviato delle Iene. Fa della sua giovinezza, 23 anni, la sua forza per intraprendere quella che lui stesso ha ribattezzato una battaglio di Davide contro i Golia della politica. Così a bordo di una 'lapa' conta di far conoscere le sue proposte per la città ai suoi concittadini. Proposte a dir poco curiose come quella della metamorfosi del parcheggiatore abusivo a Palermo. Figura tanto odiata che proprio secondo La Vardera dovrebbe avere assumere una veste legale. Come alleati finora contro il movimento Centro Destra dopo aver respinto al mittente l'endorsment di Matteo Salvini e della Lega in salsa siciliana non visto di buon occhio dai comitati civici che lo sostengono. Segue l'architetto Ciro Lo Monte, per il movimento Siciliani Liberi e la sua corsa contro i "partiti colonialisti". L'indipendenza da Roma ed un necessario cambio di classe dirigente sono i fili conduttori della sua campagna elettorale. Nel suo programma agevolazioni agli imprenditori locali,impulso all’edilizia soprattutto per lavorare sulle periferie ridisegnandole ma anche il problema dell'emergenza casa con un preciso stop alla tolleranza nei confronti degli occupanti abusivi di alloggi. Accanto all'architetto e al giornalista c'è anche il cantante siciliano Tony Troja, 40 anni, in campo con un suo movimento civico "Siamo Palermo" dal 2014. Anche lui non esita a farsi conoscere attraverso la rete e parte da quella che lui ritiene essere una realtà davanti agli occhi di tutti: la mala amministrazione della città paragonando i palermitani ad un gregge di pecore affidate ad un pastore "che non ha alcun interesse nel gestire le proprie pecore. Ecco di cosa ha bisogno Palermo – spiega sul sito - di un pastore (sindaco) che abbia interesse nel gestire il proprio gregge (i palermitani), di un cane che lo guidi (amministrazione comunale), e di un bastone (polizia municipale) che 'riprenda' le pecore (gli incivili) che escono fuori dal gregge". Dopo il programma 'bucolico' di Troja si fa strada nell'agone politico Nadia Spallita, avvocato, agrigentina di nascita ma palermitana di adozione. Storica esponente di sinistra, eletta nel 2012, tra le fila orlandiane e poi passata nei ranghi del Pd. Vicepresidente del Consiglio comunale, si è distinta per le prese di posizione contro la maggioranza, scende in campo con il movimento Palermo Città Futura. Non una candidatura contro Orlando, anche se ne ha il sapore a cui riconosce dei meriti. e parla di di una "scelta sofferta e difficile" ma necessaria e si appella ai palermitani che credono nel cambiamento. Gaetano Cammarata ultimo nel panorama si candida con la lista "1 di noi”. Cinquantesei anni dipendente di un targhificio ha come punti in programma: il recupero del patrimonio abitativo del Comune, un piano trasporti al servizio dei cittadini, la raccolta differenziata controllata e sorvegliata in tutta la città, una burocrazia comunale trasparente e che si colleghi direttamente e in tempo reale col cittadino attraverso i social network. "Mi candido – scrive sul suo sito presentando la sua candidatura – perché voglio aiutare la gente. In particolare chi ha bisogno di avere una casa. È la casa il principale elemento di serenità per creare una vita tranquilla per una famiglia. Dalla casa e dalla buona gestione del territorio può ripartire un positivo modello sociale ed economico. Sono un candidato libero e fuori dai partiti". [gallery ids="381045,381046,381047,381049,381048,381052,381051,381050"]

Gli aspiranti alla poltrona da primo cittadino

In otto ai blocchi di partenza per la corsa a sindaco di Palermo: identikit dei candidati

Slittano le amministrative in Sicilia, verso il voto l’11 giugno con ballottaggio il 25

Articoli correlati