La sinergia tra istituzioni e volontariato per raggiungere i migliori risultati in termini di operatività ed efficienza.

E’ stato questo il concetto espresso unanimemente dai rappresentanti delle istituzioni che sono intervenuti all’inaugurazione della nuova sede della Stazione Palermo-Madonie del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano presso la palazzina Enac dell’aeroporto di Boccadifalco.

La sede, la prima del Soccorso Alpino in Sicilia, è stata messa a disposizione dall’Enac per l’attività di soccorso del IV Reparto Volo della Polizia di Stato ed è composta da sala operativa, sala riunioni, magazzino attrezzature e una piccola foresteria.

Prima della cerimonia, dalla torre dell’aeroporto, con un panorama a 360 gradi sulla città e sulle montagne circostanti, gli ospiti hanno assistito alla simulazione di un intervento di soccorso eseguito con l’elicottero del IV Reparto Volo della Polizia di Stato col quale esiste un collaudato protocollo d’intesa per l’attività addestrativa finalizzata al soccorso congiunto in ambiente impervio. Il taglio del nastro è stato preceduto dalla benedizione dei locali da parte del cappellano militare della Polizia Massimiliano Purpura.

A fare gli onori di casa, anche a nome dell’Enac, il dirigente del IV Reparto Volo della Polizia di Stato Valeria Cangelosi.

Il presidente regionale Franco Del Campo ha portato i saluti del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano. Sono quindi intervenuti il vice presidente della Regione e assessore al Bilancio Gaetano Armao, il Questore di Palermo Renato Cortese, il dirigente generale del Dipartimento della Protezione Civile regionale Calogero Foti.

Durante la cerimonia a 16 tecnici del Sass sono stati consegnati gli attestati di abilitazione “Search and Rescue” con elicotteri della Polizia di Stato, in forza del protocollo nazionale stipulato nel 2010 tra Cnsas e ministero dell’Interno.

Mascotte della mattinata è stata Lea, la cagnetta di 8 anni che era stata salvata venerdì scorso dagli speleologi del Sass dopo essere rimasta intrappolata per cinque giorni in una grotta nelle campagne di Santa Cristina Gela (Palermo). Al suo padrone è stata consegnata una medaglia ricordo a forma di osso.