Il caldo concede una tregua in questa ultima domenica d’agosto ma anche a settembre le giornate con picchi di temperatura non mancheranno secondo le previsioni del tempo. Con essi non mancheranno giornate adatte per la distruzione di cui si nutrono i piromani.

Sicilia regione più colpita d’Italia anche nel 2025

Anche nel 2025 la Sicilia risulta essere, secondo i dati nazionali, la regione più colpita d’Italia dai roghi nei boschi. Il dato estratto dalle relazioni nazionali dei vigili del fuoco riguarda soltanto gli incendi di grandi dimensioni dove proprio i Vigili del Fuco sono intervenuti, spesso insieme ad altri corpi. restano esclusi da questa statistica gli incendi trattati solo da protezione civile locale e Corpo forestale della regione.

Dal 15 giugno al 29 agosto si contano oltre 55 mila interventi dei vigili del fuoco per incendi boschivi in tutta Italia, quasi 7 mila in più rispetto al 2024. La Sicilia, purtroppo, è ancora la regione più colpita, con quasi mille interventi soltanto nell’ultima settimana.

La giornata nera di fine agosto

L’isola, l’altro ieri, ha vissuto l’ennesimo venerdì nero, con roghi che hanno devastato campagne, minacciato centri abitati e bloccato strade.

Sono 3.757 gli incendi registrati in Sicilia da maggio a luglio 2025 e hanno interessato 4.977 ettari di superficie boscata e 26.423 ettari di superficie non boscata. Sono alcuni dei dati che emergono dal sistema informativo ma che al momento non comprendono, ancora, il mese di agosto.

Una interrogazione Parlamentare

“Ai Vigili del Fuoco e al Corpo Forestale va la mia gratitudine per l’instancabile lavoro – dice in una nota il senatore M5S Pietro Lorefice, segretario di Presidenza del Senato e capogruppo M5S in Commissione Bicamerale Ecomafie – ma i miei ringraziamenti non spegneranno i roghi. Serve un cambio di passo radicale, con prevenzione vera, mezzi adeguati e una regia istituzionale che non lasci soli comuni e sindaci. L’ho già chiesto anche tramite interrogazione parlamentare e continuerò a farlo ovunque: il Governo deve intervenire subito, prima che sia troppo tardi”.

Situazioni gestite e indagini in corso

Ma dalla Regione siciliana sottolineano come la situazione quest’anno sia stata “gestita” rispetto al passato. Con una dichiarazione rilasciata insieme al report del 1 agosto l’assessore Savarino precisa racconta i danni ma anche gli interventi e le indagini “I nostri boschi sono messi in pericolo da incendi nati in aree incolte, spesso in terreni privati procurando una ferita profonda al paesaggio, alla biodiversità e alla sicurezza della collettività. Importantissima a tal proposito l’azione svolta dal Corpo forestale che ha individuato, in più dsi una occasione, soggetti intenti ad accendere fuochi, grazie all’azione di controllo e presidio del territorio dei nostri uomini e con l’ausilio di telecamere. Altri casi vedono indagini ancora in corso. Ringrazio per la proficua collaborazione Prefetture, Procure e Forze armate; ora i delinquenti hanno il fiato addosso. Allo stesso tempo occorre promuovere maggiore consapevolezza tra i cittadini”.

A dirigere le operazioni di spegnimento, i 204 Dos (Direttore operazioni di spegnimento) del Corpo forestale, ai quali si aggiungono a supporto i 9 Dos dei Vigili del fuoco, messi a disposizione della Regione Siciliana grazie ad una apposita convenzione. Il Corpo Forestale ha gestito e compilato 535 Richieste di intervento aereo (Ria), di cui 371 a carattere regionale e 164 nazionali, inoltrandole al Coau – Centro operativo aereo unificato, unità del dipartimento della Protezione Civile incaricata del coordinamento degli interventi aerei nella lotta agli incendi boschivi.