• Il presidente della Regione Nello Musumeci ha fatto un sopralluogo nei comuni devastati dagli incendi
  • Incontrati i sindaci delle zone interessate rassicurandoli sull’intervento del governo regionale sui ristori
  • E chiederà a Roma lo stato di emergenza nazionale, “Speriamo arrivino segnali positivi”

Sopralluogo del presidente della Regione Nello Musumeci nei comuni devastati dagli incendi dei giorni scorsi. A bordo di un elicottero della polizia, il governatore ha sorvolato le aree delle Madonie e dei Nebrodi pesantemente colpite dai roghi per rendersi conto direttamente dei danni causati dalle fiamme.

L’incontro con i sindaci dei comuni interessati dai roghi

A seguire, Musumeci, insieme al capo della protezione civile siciliana Salvo Cocina, al dirigente generale del dipartimento regionale dell’Agricoltura Dario Cartabellotta e al dirigente generale del dipartimento dello Sviluppo rurale Mario Candore, nella Sala polifunzionale del Comune di Gangi, ha incontrato il primo cittadino Francesco Paolo Migliazzo e quelli degli altri centri del comprensorio. Si tratta di Geraci Siculo, San Mauro Castelverde, Collesano, Scillato, Campofelice di Roccella, Pollina, Castel di Lucio, Mistretta, Nicosia, Valledolmo e Petralia Soprana.

“Assicurati provvedimenti di sostegno e ristoro”

“Ho voluto incontrare i sindaci dei Comuni i cui territori sono stati devastati dagli incendi – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – ai quali abbiamo assicurato l’intervento del governo regionale con provvedimenti di sostegno e di ristoro”.

“Speriamo che da Roma arrivino segnali positivi”

Il presidente Musumeci ha continuato: “Abbiamo già dichiarato lo stato di crisi e di emergenza e domani delibereremo la richiesta dello stato di emergenza nazionale. Speriamo che da Roma arrivino segnali positivi. Noi, intanto, attraverso il bilancio regionale, stiamo approntando le risorse per fare fronte alle prime spese necessarie affinché gli agricoltori possano riprendere la loro attività”.

Già deliberato “stato di crisi ed emergenza”

Proprio, nei giorni scorsi, infatti, il governo siciliano, nel corso di una seduta straordinaria della Giunta, ha deliberato lo “stato di crisi e di emergenza” per sei mesi a causa dei gravi incendi dalla fine di luglio e del permanente rischio per le prossime settimane, dovuto all’eccezionale situazione meteo climatica presente nell’Isola.

Un provvedimento adottato in applicazione della legge regionale n. 13 del 2020. In particolare nelle ultime settimane, la Sicilia è stata interessata da un’eccezionale ondata di incendi, centinaia di roghi nei boschi, nelle campagne incolte e in aree urbane che hanno prodotto gravi danni al patrimonio boschivo, all’agricoltura, all’allevamento e a edifici civili, rurali e industriali.
Le alte temperature, previste anche nei prossimi 10, 15 giorni, possono produrre condizioni estremamente favorevoli per l’innesco e la propagazione di altri incendi. Da qui il provvedimento deliberato, con urgenza, dalla Giunta regionale.

In corso la valutazione dei costi per ripristino sicurezza

Una stima completa di tutti i costi relativi agli interventi improcrastinabili per il ripristino delle condizioni di sicurezza, il ritorno alla normalità e la riduzione del rischio è ancora in corso e si attendono da parte delle varie amministrazioni interessate valutazioni più complete sui costi dei primi interventi e sui danni alle infrastrutture.

Proprio a seguito della dichiarazione dello “stato di crisi e di emergenza”, il governo Musumeci è potuto intervenire a sostegno delle aziende zootecniche per fronteggiare le più urgenti necessità legate alla sopravvivenza del bestiame.

Per accedere al beneficio gli allevatori dovranno dichiarare alla Protezione civile siciliana (secondo i dettagli che saranno resi noti nell’avviso pubblico) la superficie a pascolo andata in fiamme, lo stoccaggio di fieno distrutto e il numero di capi detenuti. Saranno ristorate anche le spese necessarie al ripristino delle recinzioni delle aree destinate a pascolo.

Dopo una rapida verifica dell’Ispettorato agrario competente (che dovrà avvenire entro 24 ore), la protezione civile provvederà ad accreditare la somma necessaria.

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