Auto a fuoco nella notte a Borgetto, nel Palermitano, e si ipotizza il possibile raid doloso. E’ accaduto poco dopo le 3 in contrada Magna. Il crepitio delle fiamme ha svegliato i residenti, anche per via di alcuni scoppi causati dalla combustione del carburante contenuto nel serbatoio del mezzo. Indagano i carabinieri.
Intervento immediato
Immediato l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Partinico. Seppur siano stati tempestivi nelle operazioni di spegnimento non si è riuscito a salvare nulla della Mercedes andata a fuoco. L’incendio è stato particolarmente violento, tanto che in pochi secondi ha avvolto l’intero abitacolo del veicolo. Non è rimasto che la carcassa fumante.
Indagini a 360 gradi
Le indagini sono portate avanti dai carabinieri della compagnia di Partinico, competente per territorio. La violenza delle fiamme sicuramente non è d’aiuto agli inquirenti, eventuali tracce possono infatti essere state cancellate. I militari dell’Arma non escludono l’ipotesi che qualcuno possa aver appiccato le fiamme. Ma chiaramente si tratta di ipotesi che ancora devono trovare conferme.
Messaggi anche ad amministratori pubblici
Il ricorso agli incendi dolosi contro le auto è una prassi consolidata in Sicilia, e lo confermano le più disparate indagini. In qualche caso non vengono risparmiati nemmeno gli amministratori pubblici. Il mese scorso ad Aci Sant’Antonio, nel Catanese, un incendio ha danneggiato l’automobile dell’assessore alla Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili Agata Spinto. Le fiamme furono spente da alcuni residenti prima dell’arrivo dei pompieri. Sul posto trovate tracce di liquido infiammabile, indagini in corso da parte dei carabinieri.
Un recente caso anche a Palermo
Diversi i casi di ipotetiche intimidazioni indirizzate ad amministratori siciliani. Nel maggio scorso una corona di fiori venne lasciata davanti all’agenzia di assicurazioni dell’assessore del Comune di Palermo Giuliano Forzinetti. Secondo la politica quello fu un gesto vile figlio della sua attività amministrativa, per via dei controlli sulle autorizzazioni alle attività commerciali che da qualche tempo sono state avviate dagli uffici comunali. A Palermo si sta facendo un focus su tutte le Scia, le certificazioni di inizio attività, Come faro c’è la legge che impone il rilascio solo a chi ne ha i “requisiti morali”. Dunque niente autorizzazioni a chi ha commesso determinati reati passati in giudicato, come ad esempio quelli legati alla mafia.
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