Un incendio è divampato nella braceria e polleria “I sapori di Polly”, nella frazione Portella di Mare, a Misilmeri. Stanno intervenendo diverse squadre dei vigili del fuoco per spegnere il rogo.

Nella zona si è alzata una coltre fitta di fumo nero. Non appena saranno spente le fiamme i tecnici dei vigili del fuoco cercheranno di stabilire le cause del rogo. Nella zona dell’incendio sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Misilmeri.

L’incendio di Cinisi

Un incendio ha danneggiato un deposito di materiale edile e l’abitazione del titolare dell’impresa D’Amore a Cinisi. I danni ammontano ad oltre 100 mila euro. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno impiegato ore per spegnere le fiamme. Sul rogo indagano i carabinieri che hanno avviato le indagini per chiarire da quale punto sia partito l’incendio e cosa lo abbia innescato. L’area del deposito e dell’abitazione è recintata e dotata di impianto di videosorveglianza.

I militari dell’Arma, oltre ad ascoltare il titolare dell’impresa edile, hanno acquisito i video delle telecamere per stabilire, anche grazie alla relazione dei vigili del fuoco, le cause del rogo. I danni provocati dall’incendio non risultano coperti da alcuna polizza assicurativa.

Capannone in fiamme a Gela

Un capannone in fiamme ha tenuto impegnati per tutta la notte i vigili del fuoco e i carabinieri di Gela. L’incendio è scoppiato nella struttura di un’azienda in contrada Mignechi, a Gela, che si occupa di produrre imballaggi in plastica, carta e pedane in legno.

A lanciare l’allarme poco dopo le 18 sono state le guardie giurate. Le fiamme in pochi minuti hanno divorato l’interno del capannone dove era contenuto materiale accatastato altamente infiammabile, tanto che i vigili del fuoco stanno ancora completando le operazioni di bonifica.

Distrutto il tetto, tre furgoni e un camion che si trovavano all’interno. Un uomo di circa 50 anni, parente dei proprietari, che ha assistito alle fasi iniziali dell’incendio è stato colto da una crisi di panico e trasportato all’ospedale Vittorio Emanuele. Il capannone è inagibile e c’è pericolo di crollo per cui al momento è impossibile effettuare il
sopralluogo per stabilire le cause del rogo.

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