La procura regionale della Corte dei conti, ha citato in giudizio l’ingegnere Nino Bevilacqua e Roberto Lagalla  rispettivamente professore ordinario dell’Università degli Studi di Palermo e Rettore della stessa Università all’epoca dei fatti.

Il procedimento è incardinato in una più vasta indagine sulla diffusa violazione del regime di incompatibilità ed esclusività dei docenti universitari, a seguito degli accertamenti espletati dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo.

In particolare, a Bevilacqua viene contestato un danno all’erario derivante dagli incarichi assunti, dal febbraio 2006 al giugno 2017, di rappresentante legale in varie società con scopo di lucro ed in regime di incompatibilità assoluta con lo status di dipendente pubblico, e in particolare con il concomitante svolgimento dell’attività di docenza presso l’Ateneo Palermitano.

A Lagalla viene contestato, invece, nella qualità di Rettore all’epoca dei fatti, l’omessa denuncia della situazione di incompatibilità di Bevilacqua che potrebbe aver causato la prescrizione di parte del danno contestato.

Il danno erariale complessivamente contestato a Bevilacqua è di euro 399.248,68, che sino all’ammontare di euro 213.320,96 viene in via subordinata contestato anche a Lagalla.

L’accurata indagine della guardia di finanza delegata dalla Procura regionale, rientra nel piano in corso di accertamento e contrasto dei diffusi fenomeni di “attività parallele” svolte illegalmente da dipendenti pubblici.

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