"Perché i fotogrammi non sono stati ingranditi subito?"

“Indagini fatte male”, l’affondo dei legali della famiglia di Viviana

“Noi l’abbiamo detto da subito che le ricerche erano state fatte male e quello che oggi emerge dalla Procura ne è la conferma.

Mi riferisco al fatto che non avessero ingrandito fino al 13 agosto le immagini che dimostrano che già il 4 agosto Viviana Parisi era morta sotto il pilone, solo il geologo forense poi si è accorto di questa cosa solo il 20 agosto. Chiederemo ulteriori verifiche sul punto”.

Lo dice l’avvocato Nicodemo Gentile legale della famiglia Parisi.

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“Se il corpo fosse stato trovato prima – precisa il penalista che col collega Antonino Cozza rappresenta i genitori della dj – cambia moltissimo. Se fosse stato trovato prima probabilmente si sarebbero potuti fare ulteriori accertamenti e scoprire a verità.

Detto questo, non è escluso fosse possibile trovare anche Gioele e magari il bimbo poteva essere ancora vivo il giorno dopo. Penso che quello che è successo sia veramente gravissimo”.

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“Ho – apprezzato invece – prosegue l’avvocato – che il procuratore abbia smentito alcune voci uscite nei giorni scorsi dicendo che non privilegiano alcuna pista. Speriamo che le indagini lascino aperte tutte le ipotesi come è stato detto”.

“Mia moglie non ha mai toccato mio figlio neppure con un dito”. Così Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre di Gioele, sulla propria pagina di Facebook, avanzando un’ipotesi sull’accaduto: “credo siano stati aggrediti da animali”.

“Quanto prescritto a Viviana – aggiunge – era finalizzato a lenire il suo stato d’ansia: a causa del Covid-19, e dei mesi di clausura forzata in casa, temeva per la sua famiglia. La stessa paura che abbiamo avuto tutti”. Annuncia che “finché vivrò, e Viviana e Gioele mi daranno la forza di andare avanti, lotterò fino alla mia morte per sapere la verita’”.

“Il mio dolore non ha confini – sottolinea Daniele Mondello – ma non sono disposto a tollerare altro fango su Viviana, me o la mia famiglia”.

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