Sarà effettuato non oggi come previsto ma martedì nelle campagne di Caronia, dove sono stati trovati i corpi di Gioele Mondello e della madre Viviana Parisi, un sopralluogo di una equipe di tecnici ed esperti nominati dalla Procura di Patti per ricostruire cosa sia accaduto alla donna e al figlio di 4 anni, trovati morti nei giorni scorsi.

In particolare si cercherà di verificare se è possibile che un branco di animali abbia trascinato il corpo di Gioele dal traliccio, dove è stata ritrovata la madre, fino al luogo in cui sono stati scoperti i resti del piccolo. “Si cercherà di capire anche che tipo di animali potrebbero essere stati e se nei dintorni ci siano delle tane.- spiega il legale del marito della donna, l’avvocato Pietro Venuti – Noi pensiamo che Giole e Viviana siano morti in due momenti e in due luoghi distinti. Magari la madre aveva perso Giole ed è salita sul pilone per tentare di avvistarlo, cadendo poi accidentalmente. Nel frattempo il bimbo forse è caduto da qualche altra parte e poi è stato assalito dagli animali. Comunque speriamo che questi sopralluoghi possano chiarire la vicenda”.

“Abbiamo appreso ora che il sopralluogo di una equipe di tecnici ed esperti previsto per stamani a Caronia è stato rinviato dalla Procura a martedì mattina per permettere ad alcuni di loro che vengono da fuori città e che sono coinvolti anche nell’autopsia sul corpo di Gioele di eseguire entrambi gli accertartamenti lo stesso giorno”. A dirlo è l’avvocato Pietro Venuti legale della famiglia Mondello che ha così annunciato anche che l’autopsia sul piccolo Gioele sarà effettuata martedì al Policlinico di Messina. “Da quello che ho appreso martedì’ dunque – conclude – ci sarà prima il conferimento incarico a Patti, po il sopralluogo e gli accertamenti a Caronia”.

Continua a destare polemiche, intanto,  l’ipotesi dell’omicidio suicidio da parte di Viviana Parisi legato alla sua depressione e a un presunto precedente tentativo di suicidio smentito dalla famiglia e classificato come incidente

“Al di là di dubbi ed osservazioni, vogliamo denunciare l’amarezza per le pesanti indiscrezioni che stanno emergendo circa la vita privata e lo stato di salute di Viviana, che purtroppo non può più difendersi” affermano gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza legali della famiglia di Viviana Parisi. “La donna stava sicuramente vivendo un periodo di reale affaticamento – aggiungono i due penalisti – ma non è emerso allo stato alcun elemento, neanche indiretto o latente, che possa far presupporre l’intenzione della stessa di uccidere suo figlio. Questa ipotesi dell’omicidio-suicidio appare forzata ovvero il ‘commodus discessus’, la facile via d’ uscita, in considerazione del fatto che sembra assai improbabile che Viviana avrebbe percorso oltre 100 km per lanciarsi poi da un traliccio della corrente (che non costituiva sicuramente la meta del suo viaggio ) o avendo a disposizione il terrazzo di casa e senza sottovalutare neanche il fatto che, la mattina prima di uscire, aveva messo in preparazione il sugo per il pranzo con marito e figlio. In certe circostanze, in assenza tra l’ altro di una indispensabile quanto completa, valida e professionale relazione psico/ socio/ familare e di risultati qualificati di natura medico legale – chiosano gli avvocati della famiglia Parisi – sarebbe preferibile da parte di tutti, il silenzio e il rispetto per due morti così dolorose e per le loro famiglie”

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