Mancava solo l’ufficialità ed adesso è arrivata. Come preannunciato dalla nostra redazione qualche giorno fa, raddoppiano le indennità del sindaco, della Giunta e dei consiglieri comunali di Palermo. L’organo esecutivo del Comune, presieduto dal primo cittadino Roberto Lagalla, ha infatti approvato la delibera con cui si procederà agli aumenti degli emolumenti e dei gettoni di presenza, già previsti in sede di bilancio di previsione 23-25. Secondo quanto previsto dalla delibera, gli aumenti dovrebbero scattare dal 1 settembre.

I nuovi emolumenti di sindaco, Giunta e consiglieri

L’adeguamento rientra nell’alveo degli aumenti previsti dall’ISTAT e varati dal Governo Regionale lo scorso anno. E’ stata però necessaria una modifica, inserita a luglio con un subemendamento, per ricomprendere negli incrementi anche i gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Fatto necessario visto che la Sicilia è una Regione a statuto speciale. A predisporre la delibera è stato il capo di gabinetto Sergio Pollicita, a cui il sindaco aveva nei giorni scorsi conferito l’incarico per dare il via libera alla manovra.

Secondo quanto previsto dall’atto, al sindaco andranno 13.800 euro al mese (rispetto ai quasi 7.800 guadagnati fino ad ora). Sarà invece di 10.350 euro l’emolumento del vicesindaco (anche se l’attuale numero due di Roberto Lagalla, ovvero Carolina Varchi, non percepirà il suddetto compenso in quanto parlamentare nazionale). Aumenti anche per il presidente del Consiglio Comunale, che arriva alle soglie dei 9.000 euro al mese (più precisamente 8.970 euro), così come per gli assessori comunali. La novità riguarda anche i consiglieri comunali. Così come previsto in sede di bilancio vincolato, il gettone di presenza dei componenti di Sala Martorana raddoppia, passando da un compenso di 1200 euro per 23 sedute a 2.400 euro per lo stesso carico di lavoro. Aumenti che interessano anche le Circoscrizione. Con riguardo ai presidenti, l’emolumento medio crescerà fino a 3.300 euro mensili, mentre sarà di 1600 euro circa il corrispettivo per i gettoni di presenza dei consiglieri.

Ridulfo (CGIL): “Scelta inopportuna rispetto a cittadini più fragili”

“L’adeguamento dell’indennità ci può anche stare ma il raddoppio delle indennità di tutti stride – dichiara il segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo –. La legge da un lato toglie ai più poveri, con il taglio del reddito ai cittadini più fragili, e dall’altro consente che si raddoppino gli stipendi. In questo momento storico, in un contesto nazionale e internazionale così complesso, nessun lavoratore e nessun pensionato ha avuto adeguamenti all’inflazione reale, che ormai viaggia su due cifre”. E la Cgil Palermo sottolinea anche la “tempistica” di un provvedimento preso all’indomani dal taglio del reddito di cittadinanza, che a Palermo ha colpito 11.573 persone. “Tutto questo avviene – aggiunge Ridulfo – in una città che sta soffrendo, con migliaia di persone colpite dai provvedimenti del governo, in un Comune che non riesce a garantire servizi pubblici efficienti, che ha un bilancio ingessato e che soffre per la mancanza di risorse e competenze e che ha quasi 2 mila dipendenti ancora in part-time”.

La direttiva del sindaco

Incrementi che erano stati autorizzati da una direttiva firmata dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla. “Con l’articolo 38 delle legge regionale numero 9 del 27 luglio 2023, è stata prevista la possibilità che i Comuni della Regione possano provvedere, con oneri a loro carico, all’adeguamento degli importi dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali, nei limite delle variazioni percentuali previste dai singoli enti in attuazione della legge regionale 13/2022. Nel bilancio di previsione 2023/25, approvato dal Consiglio Comunale, sono state stanziate le risorse necessarie per consentire sia la rideterminazione delle indennità in funzione, sia l’aumento dei gettoni di presenza“.

“E’ intendimento del sindaco – ha scritto Roberto Lagalla – e di tutta la Giunta comunale procedere a rideterminare, entro il 1 settembre 2023, le indennità di funzioni spettanti agli amministratori..parimenti è possibile adeguare gli importi dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Si dispone che il Capo di Gabinetto, compatibilmente con le risorse disponibili presenti nel capitolo riferito al pagamento delle indennità dei soggetti istituzionalmente previsti, predisponga apposito atto deliberativo di Giunta Comunale. Nel medesimo atto, si dovrà dare mandato al Consiglio Comunale di rideterminare l’adeguamento degli importi dei gettoni di presenza dei consiglieri”.

Le polemiche fra il Consiglio Comunale e l’Ars

Sulle indennità,  il 18 luglio scorso scoppiò un caso in Consiglio Comunale. Durante la discussione generale sul bilancio di previsione 23-25, l’esponente di Azione Fabrizio Ferrandelli prese la parola. Il consigliere comunale chiese ed ottenne una sospensione dei lavori per tutto il giorno. Ciò  a causa di quello che l’ex parlamentare regionale ha definito un “incidente istituzionale“. Fatto avvenuto durante una riunione fra alcuni capigruppo di Sala delle Lapidi, quelli dell’Ars e alcuni esponenti di Anci Sicilia proprio sul tema del gettone di presenza. Un dibattito nel quale era emerso un certo imbarazzo nel votare la sopracitata proposta normativa. Impasse sbloccato dall’intervento di Cateno De Luca. Il “capo delle opposizioni” presentò il sub-emendamento sottoscritto dall’Anci Sicilia, il quale ha così trovato la condivisione di Sala d’Ercole.

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