“Firmiamo un protocollo che rafforza i doveri di una serie di istituzioni per evitare le infiltrazioni, sapendo che gia’ la legge da’ degli obblighi. Noi mettiamo dei doveri aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla legge”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in Prefettura a Palermo per la firma del ‘Protocollo di legalita’, tra Anas e Prefetture della Sicilia, per la prevenzione di tentativi di infiltrazione della criminalita’ organizzata nel settore dei contratti pubblici e per la prevenzione delle interferenze illecite’.

“Esiste – ha aggiunto – una moralita’ del fare che consiste nel realizzare opere pubbliche senza rubare e senza infiltrazioni criminali ed esiste un’immoralita’ del non fare che consiste nel far perdere occasioni alla propria terra per paura che ci siano infiltrazioni e ladri. Le infiltrazioni vanno evitate, i ladri arrestati, le opere realizzate. Faremo una serie di interventi di prevenzione che servono a garantire che coloro che realizzano i lavori siano soggetti veramente puliti”.

Il ministro è poi intervenuto in merito alla politica internazionale dopo le dichiarazioni del neo presidente Usa, Donald Trump, ovvero “caccerò tre milioni di clandestini”.

“Non possiamo dare lezioni agli americani – ha detto Alfano – e non le vogliamo dare. Stiamo parlando di una democrazia grandissima, che ha aiutato l’Italia a diventare, a sua volta, democrazia. Io non mi immischio in quello che fa un Presidente appena consacrato dal voto di oltre 60 milioni di americani. Ciascuno è sovrano a casa proprio”.

“Lo stesso vale per la costruzione del muro – dice Alfano a chi gli chiede cosa pensa dell’annuncio di Trump – Non esprimo giudizi. E non mi metto nelle politiche degli americani, che hanno appena eletto un Presidente, pienamente legittimato a governare. Vedremo come lo farà. Io tifo per gli Stati Uniti d’America. Quindi, tifo inevitabilmente per chiunque sia il Presidente nella speranza che il suo buon governo possa essere d’aiuto all’Italia e all’Europa”.

Alfano ha anche firmato un protocollo sui migranti. Promuovere e garantire la tutela sostanziale ed effettiva del minore straniero non accompagnato fin dal momento in cui approda sul territorio italiano attraverso la predisposizione di progetti individualizzati di accompagnamento, l’istituzione di un elenco di tutori volontari e l’individuazione e la risoluzione di criticita’ legate all’identificazione ed accertamento della minore eta’.

Sono questi alcuni degli obiettivi contenuti nel protocollo, della durata di due anni e ‘unico’ nel suo genere in Italia,
finalizzato all’attuazione di azioni comuni per la tutela e l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati siglato
stamane in prefettura alla presenza del ministro dell’Interno, Angelino Alfano.

Il documento relativo alla presa in carico dei minori stranieri non accompagnati con il coinvolgimento di diversi soggetti istituzionali – tra questi Comune di Palermo, Tribunale Civile e dei Minorenni, Procura, Questura, Asp, Universita’, ufficio Scolastico regionale e il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza del Comune – fissa alcune azioni a supporto per il raggiungimento degli obiettivi messi nero su bianco dal documento, primo caso nel Paese. “L’incontro di stamattina e’ un unicum in Italia e pensiamo di aver piantato il seme giusto per affrontare il problema dei minori stranieri non accompagnati – ha detto Alfano -. Un protocollo che serve a porre doveri aggiuntivi a quelli previsti dalla legge e mette
in campo una parola chiave, ‘insieme’: ciascuno sa esattamente cosa deve fare, e questo protocollo dice come lo si puo’ fare in modo corale, da farlo con piu’ efficienza, e maggiore attenzione per il minore non accompagnato”.

Per quanto riguarda i progetti individualizzati di accompagnamento, e’ prevista una collaborazione interistituzionale tra professionisti (psicologici, medici, assistenti sociali, mediatori, educatori) per la redazione di programmi specifici dedicati ai minori, per facilitare l’accesso ai servizi socio-sanitari, per promuovere e incentivare l’affido familiare e la creazione di incontri formativi di aggiornamento dedicato agli operatori del settore.

Altro punto cardine del protocollo, l’istituzione di un avviso pubblico per l’istituzione di un elenco di tutori volontari, la formazione e aggiornamento continuo per questi soggetti, l’identificazione di una sede e il reperimento delle risorse
per l’eventuale rimborso spese. “Vogliamo che i minori non accompagnati non siano solo un numero, ma che ognuno di loro
riceva un preciso riconoscimento istituzionale- ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando-. Credo che questo sia il
primo caso in Italia in cui si affronta in maniera non emergenziale il tema dell’accoglienza dei migranti. Un segnale
doppiamente positivo rispetto a chi oggi si attarda a costruire muri”.

Elemento di raccordo, l’ultimo tassello del patto, che prevede l’istituzione di un tavolo tecnico di vigilanza e coordinamento composto da un rappresentante nominato da ciascun soggetto firmatario dell’accordo, che si riunira’ non meno di una volta ogni due mesi per verificare l’attuazione del protocollo, progettare azioni per il raggiungimento degli
obiettivi individuati nel documento. Il protocollo avrà una durata di due anni a partire dalla data odierna.