Iniziativa di Cgil e le associazioni del coordinamento 23 maggio. Per dire “no” ai silenzi e alle impunità di Stato

Verso il 40° anniversario della storica marcia popolare antimafia. Per la prima volta partecipa la commissione regionale antimafia

Il corteo attraverserà la strada provinciale 88 allora via di fuga dei latitanti e killer di cosa nostra rievocando la manifestazione del 26 febbraio 1983, quando migliaia di persone manifestarono contro la mafia in un momento in cui in quel cosiddetto “triangolo della morte” fra i due paesi del palermitano, cosa nostra portava avanti la sua strategia omicida.

Cgil, Cisl e Uil: “E’ importante esserci per ribadire il nostro forte No alla mafia, perché l’impegno deve rafforzarsi dopo l’arresto di Messina Denaro: da parte degli inquirenti per scovare tutta la rete che lo ha protetto in questi anni di latitanza, delle istituzioni per contrastare l’illegalità e di tutti noi per diffondere ogni giorno i principi di legalità”.

Commemorazioni a Valderice e Trapani. Ricordata la figura del magistrato, deposta corona d’alloro nella stele a lui dedicata

Si è dato vita al “corteo della memoria”. Ad accogliere i manifestanti il prefetto in piazza Croci

Il corteo rievoca quello del 26 febbraio 1983 quando migliaia di persone manifestarono contro la mafia in un momento in cui in quel cosiddetto “triangolo della morte” fra i due paesi del palermitano, cosa nostra portava avanti la sua strategia omicida.

L’iniziativa intende contribuire al reinserimento sociale dei minori e dei giovani adulti sottoposti a procedimento penale e si muove nell’ottica della promozione di crescita della consapevolezza civica e di potenzialità personali, in un contesto di attività anche ludiche, fatte di regole e processi di socializzazione.

30 anni di depistaggi e tanti blitz andati in fumo hanno preceduto l’arresto di Messina Denaro avvenuto oggi 16 dicembre dopo trenta anni e un giorno dall’arresto del vecchio capo […]

Intitolato a Giuseppe Di Matteo il parco urbano San Giuseppe Jato (Palermo). Il primo parco su terreni confiscati alla criminalità organizzata ed è stato intitolato appunto al piccolo rapito e ucciso dalla mafia nel 1996.

Dalla rivoluzione in Iran contro il potere islamico all'incidenza delle mafie, dalle conclusioni della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (nota come Cop 27) ai decreti sicurezza, dalla sentenza trattativa alla questione dei 'Neet'.

Il 16 dicembre a Monreale sarà inaugurata la "Panchina della Pace" in memoria dell'Ambasciatore Italiano Luca Attanasio, vittima di un agguato criminale nella Repubblica democratica del Congo.

La presa in consegna ad un’associazione nel Trapanese. Saranno realizzati laboratori sulla legalità e sulle antiche tradizioni

Grazie al progetto, 12 soggetti che hanno ottenuto la concessione di misura alternativa di affidamento in prova ai servizi sociali, hanno avuto l’opportunità di seguire un percorso trasversale di educazione alla legalità, tutela dell’ambiente e del patrimonio storico, per diventare “ciceroni” e promuovere i beni culturali del capoluogo etneo.

Proseguono gli appelli di volontari e attivisti di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. "Chiediamo - scrivono in una nota - di COLTIVARE insieme a noi MEMORIA E IMPEGNO sostenendo la nascita e la crescita del Giardino della Memoria e dell’Impegno di Casa Felicia, bene confiscato".

La Fondazione San Vito Onlus, dallo scorso anno, è tornata a gestire il bene confiscato alla mafia e acquisito al patrimonio del Comune di Salemi. La 'vendemmia della legalità' si concluderà con la condivisione di una colazione rustica tra operai e volontari.

L’iniziativa a Cinisi di Casa memoria. Coinvolti tanti giovani per l’allestimento e per far vivere un messaggio di legalità

Il 29 agosto del 1991 l'imprenditore Libero Grassi stava andando al lavoro. Era a capo dell'azienda tessile "Sigma". Alle sette e mezza del mattino, viene affrontato da un killer che gli scarica addosso 4 colpi di pistola uccidendolo. Libero Grassi si era ribellato contro gli estorsori che gli chiedevano il pizzo.

“L’Agorà di Brancaccio è una spina nel fianco delle istituzioni. Se entro un anno di tempo non ci danno risposte e non si parte con il progetto, riconsegneremo le chiavi […]

Nasce una linea di prodotti dedicati. L’iniziativa alla vigilia delle celebrazioni in memoria del commissario della squadra mobile di Palermo